Roma, 27 ott. (LaPresse) - "Sono passati quasi due mesi
da quando il 9 settembre la Giunta delle elezioni del Senato ha concluso
l'esame della domanda di autorizzazione dell'esecuzione degli arresti
domiciliari nei confronti del senatore Giovanni Bilardi (Ncd) emessa dal
Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Reggio Calabria.
Quasi due mesi, ma dovremo attendere ancora. Oggi la riunione dei capigruppo ha
bocciato la nostra richiesta di portare immediatamente in aula il voto
sull'arresto di Bilardi". Lo dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle
Senato Gianluca Castaldi.
VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE
DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO
11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo
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mercoledì 28 ottobre 2015
martedì 6 ottobre 2015
Sex in the Senate, 5 giornate e non 10: Grasso si piega al Pd
Pene dimezzate per i verdiniani, indispensabili
per la riforma renzianissima
![]() |
Lucio Barani |
Pene dimezzate per i verdiniani, indispensabili per la riforma renzianissima. Sanzioni anche per i Cinque Stelle, in ossequio al detto “tutti colpevoli nessun colpevole”. E un nuovo processo sulla seduta di giovedì 1° ottobre, “perché quel giorno hanno offeso la Boschi”. Dopo oltre quattro ore di conclave, il Consiglio di Presidenza del Senato emana le sentenze per i verdiniani Lucio Barani e Vincenzo D’Anna, accusati di gesti sessisti nei confronti della senatrice del M5s Barbara Lezzi, venerdì scorso: cinque giorni di sospensione a testa, con effetto immediato. La metà della pena massima, molto meno di quanto auspicava il presidente del Senato Pietro Grasso. Ma di fronte al muro del Pd, con 7 membri su 18 del Consiglio, l’ex pm ha ripiegato su una mediazione sfumata. Sul registro dei cattivi anche il 5Stelle Alberto Airola con un turno di stop, per aver inveito contro la senatrice dem e segretaria d’aula Angelica Saggese (“Mi sono rotto i coglioni”, sostiene di aver urlato). Censura per il capogruppo del M5s Gianluca Castaldi (un cartellino giallo), colpevole di essersi rivolto con impeto alla Boschi. E censura anche per il gruppo della Lega, reo di aver sventolato banconote all’indirizzo dei verdiniani, giovedì.
Queste le pene, votate all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza, con l’eccezione della rappresentante del M5s in Consiglio, il questore Laura Bottici, che non ha partecipato per protesta. Si sente defraudato il Movimento, che voleva le sanzioni massime per i verdiniani. “Io alla Camera ho preso 15 giorni di sospensione per aver gridato: onestà”, ricorda Alessandro Di Battista. Rabbia anche nel gruppo verdiniano, Ala, che parla di “insufficienza di prove”. Pare rinfrancato il Pd, che voleva limitare i danni per gli amici di Denis. Una linea chiara in Consiglio sin dal calcio d’inizio, alle 13.
Tutti cercano Barani, ma il craxiano con garofano perenne sulla giacca non si vede. Invia un promemoria difensivo, in cui afferma di essere stato “provocato dai 5Stelle” e rilancia: “Il mio gesto (la mano portata verso la bocca aperta, ndr) è stato equivocato, li invitavo a ingoiare fascicoli”. Appare invece D’Anna. Ma non verrà sentito. Niente testimoni per il Consiglio: la partita si gioca su alcune immagini, da visionare su un maxi-schermo. Ci sono i filmati interni di Palazzo Madama e c’è il video già diffuso da La7, che mostra D’Anna indicare qualcuno col dito e poi portarsi le mani davanti all’inguine. Si parte in orario, ma ci si ferma presto. Alla seduta del Consiglio devono partecipare tutti i gruppi. Così telefonano ad Ala, Gal e Conservatori riformisti (i fittiani), chiedendo che mandino un rappresentante ciascuno. I verdiniani inviano Ciro Falanga, i fittiani Cinzia Bonfrisco, da Gal rispondo: “Procedete senza di noi”. Si riparte, con i video. Quello del Tg La7è chiaro, i filmati interni sono sgranati. Uno dei presenti assicura: “La mano di Barani non si vede bene, ma si nota che l’ha portata verso le parti basse”. Contro di lui, anche le parole della leghista Stefani (“Ho visto quel gesto”). I rappresentanti del Pd (6 su 7 donne) la prendono larga. Parlano di “atti figli anche di un clima esasperato”, si lamentano delle “offese subìte dalle donne del Pd”. Invocano: “Bisogna allargare le verifiche ad altri gruppi e sedute”. È la linea di Falanga, che tira in mezzo la Lega: “Ci hanno offeso dandoci dei venduti”. Parla la Bonfrisco: “È stata offesa una donna, servono le pene massime”. Vuole dieci giorni di stop anche la Bottici: “A noi li dettero per aver bloccato l’aula durante lo Sblocca Italia ”. La dem Saggese accusa Airola di averla offesa in aula. Cita Castaldi, apparso in un video davanti alla Boschi, furibondo (“Prenda posizione”, avrebbe urlato).
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Vincenzo D'Anna |
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giovedì 30 luglio 2015
E' accaduto ieri. La casta vuole continuare a mangiare come ha sempre fatto
L'intervento (DA VEDERE ma soprattutto DA SENTIRE) del capogruppo M5S al Senato Gianluca Castaldi nel corso della seduta del 29 luglio 2015.
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