Bilardi, slitta il voto sull’arresto del senatore Ncd
LA CARTA è di quelle che scottano. E così, la maggioranza,
sembra intenzionata a tenersela nella mano fino all’ultimo giro utile. Prima di
dare (o di non dare) il via libera alla richiesta di arresto del senatore Ncd
Giovanni Bilardi, meglio far passare la bufera sul voto delle riforme. La
Giunta per le autorizzazioni ha già detto di sì ai domiciliari per Bilardi
(coinvolto nell'inchiesta calabrese sulle spese pazze in Regione): ora
toccherebbe all’Aula, ma la decisione sul politico calabrese porta
inevitabilmente con sè conseguenze con la sua “famiglia ”di origine. Così, il
voto pare slitterà a dopo il 15 ottobre, la data che il governo si è data come
scadenza ultima per l’approvazione del ddl Boschi. Ufficialmente, il rinvio
viene attribuito a motivazioni tecniche: la relatrice Stefania Pezzopane (Pd)
non avrebbe ancora depositato la relazione sul caso. Così oggi palazzo Madama,
che aveva all’ordine del giorno l’esame di “Documenti della Giunta delle
elezioni e delle immunità parlamentari”, si occuperà di altro. Bilardi resta al
Senato (e intanto vota).
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