La Croazia dice no a nuove attività estrattive di fronte
alle sue coste e il Movimento 5 stelle esulta. "Un calcio nei denti dei
fan nostrani degli idrocarburi", da Romano Prodi a Matteo Renzi,
sottolineano l'europarlamentare Marco Affronte e il consigliere regionale in
Emilia-Romagna, Andrea Bertani. Certo la decisione prende di sorpresa anche
loro, tanto che Affronte si augura che non sia solo una "trovata
elettorale, visto che l'8 novembre ci sono le elezioni politiche". Ma se
confermata smentisce chi per anni ha recitato il ritornello che "i croati
avrebbero succhiato il nostro petrolio da sotto il mare, e noi saremmo stati
dei fessi a non farlo".
A questo punto,
aggiunge Affronte, serve un 'all in' sulle energie alternative: anche se si
trovasse del petrolio, infatti, "non sarebbe altro che un rinvio di pochi
anni di un problema che prima o poi si presenterà: gli idrocarburi non sono
rinnovabili, sole, mare e vento invece sì".
Bertani trova "saggia" la scelta della Croazia, in quanto tutela
mare, pesca e turismo, mentre "la miopia di chi vuol continuare a mettere
a repentaglio la salute del mare è incomprensibile". Il buonsenso può
prevalere, conclude, "a patto che i politici che prendono le decisioni
siano onesti e disinteressati".
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