VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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giovedì 29 ottobre 2015

Dalla Croazia stop alle trivellazioni in Adriatico, esulta il Movimento 5 Stelle: "Saggio così"

La Croazia dice no a nuove attività estrattive di fronte alle sue coste e il Movimento 5 stelle esulta. "Un calcio nei denti dei fan nostrani degli idrocarburi", da Romano Prodi a Matteo Renzi, sottolineano l'europarlamentare Marco Affronte e il consigliere regionale in Emilia-Romagna, Andrea Bertani. Certo la decisione prende di sorpresa anche loro, tanto che Affronte si augura che non sia solo una "trovata elettorale, visto che l'8 novembre ci sono le elezioni politiche". Ma se confermata smentisce chi per anni ha recitato il ritornello che "i croati avrebbero succhiato il nostro petrolio da sotto il mare, e noi saremmo stati dei fessi a non farlo".
A questo punto, aggiunge Affronte, serve un 'all in' sulle energie alternative: anche se si trovasse del petrolio, infatti, "non sarebbe altro che un rinvio di pochi anni di un problema che prima o poi si presenterà: gli idrocarburi non sono rinnovabili, sole, mare e vento invece sì". 
Bertani trova "saggia" la scelta della Croazia, in quanto tutela mare, pesca e turismo, mentre "la miopia di chi vuol continuare a mettere a repentaglio la salute del mare è incomprensibile". Il buonsenso può prevalere, conclude, "a patto che i politici che prendono le decisioni siano onesti e disinteressati".

giovedì 24 settembre 2015

GOVERNO CROCETTA - La Sicilia, unica Regione a non opporsi alle trivellazioni


CHI HA VOTATO per prostrarsi al diktat del governo nazionale e agli interessi delle compagnie petrolifere dovrà risponderne ai cittadini”. Sono su tutte le furie i deputati regionali del Movimento Cinque Stelle dopo “il voto del Pd all’Ars che ha affossato ”il referendum abrogativo delle norme nazionali che regolano le autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi.“ Grazie a questo ignobile Pd, la Sicilia sarà l’unica regione a non opporsi alle trivellazioni –aggiungono i 14 deputati Cinque Stelle – I cittadini siciliani prendano coscienza, una volta per tutte, di chi li rappresenta in questa assemblea”. “In giorni come questo, mi vergogno di essere siciliano – aggiunge il presidente della commissione Ambiente all’Ars Giampiero Trizzino – Non volevo credere ai miei occhi quando ho visto quasi tutti i deputati del Pd spingere il bottone rosso”. E il M5s rende pubblici i nomi dei deputati che hanno votato contro: il governatore Crocetta, Alloro (Pd), Arancio (Pd), Barbagallo (Pd), Antonello Cracolici (Pd), Di Giacinto (Meg-Ps), Gennuso (Pds-Mp), Gucciardi (Pd), Laccoto (Pd), Lo Giudice (Pdr), Lupo (Pd), Malafarina (Meg-Ps), Marziano (Pd), Antonella Milazzo (Pd), Rinaldi (Pd) e Ruggirello (Pd).

Contributo personale all'articolo:

Il PD oggi ha tradito migliaia di elettori siciliani.

Il Movimento 5 Stelle porterà avanti la battaglia per il referendum contro le trivellazioni. Noi non dimenticheremo la ferita che il PD siciliano ha inferto oggi ai nostri mari. Siete la vergogna di questa terra.

Finalmente tutte le maschere sono cadute, e le pedine sono andate a loro posto.

Intervento del Portavoce del M5S Salvatore Siragusa
Crocetta è ancora dipendente ENI, era quindi ovvio che avrebbe difeso i poteri forti e votato contro il referendum.
A noi resta la vergogna di rappresentare l'unica regione in Italia ad aver votato a favore delle trivellazioni. Vergogna!

Video relativo al suo intervento

Trivelle selvagge, cinque Regioni dicono sì al referendum



Basilicata, Marche, Puglia e Molise. E ieri anche la Sardegna: il consiglio regionale ha votato in favore del referendum contro le trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo e in mare, previste nel decreto Sblocca Italia. Con la Sardegna è stato quindi raggiunto il numero necessario per presentare la richiesta del referendum: “Il 30 settembre sarà depositata in Cassazione – spiega al Fatto Quotidiano Enzo Di Salvatore, docente di Diritto costituzionale dell’Università di Teramo ecofondatore del movimento No Triv - Ci sarà il controllo formale della richiesta e tra il 20 gennaio e il 10 febbraio si dovrebbe decidere sulla sua ammissibilità. Se ammissibile, cinque giorni dopo ci sarà il decreto del presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri che indirà il referendum. Insomma, seguendo tutto l’iter, il voto dovrebbe esserci tra il 15 aprile e il 15 giugno”. Lo Sblocca Italia, di fatto, esautora le regioni dalle decisioni in materia di energia, rende la ricerca e le trivellazioni operazioni strategiche e non tiene conto dell'opinione delle Regioni. Proprio come per gli inceneritori. Oggi, però, dovrebbero esprimersi in favore del referendum anche altri consigli regionali: Abruzzo, Veneto, Liguria. Solo la Sicilia, ieri, ha votato contro, inaspettatamente, per otto voti. Secondo i movimenti No Triv, il consiglio si era detto inizialmente d’accordo. Poi è arrivato il no del Pd e dello stesso governatore Rosario Crocetta. “È importante che il referendum si faccia quanto prima – spiega ancora Di Salvatore – perché le trivelle sono ritenute strutture strategiche e allo Sblocca Italia fa riferimento gran parte delle richieste di esplorazione. Che potrebbero essere approvate anche nel giro di un anno”.

sabato 1 agosto 2015

#5giornia5stelle - 43^ puntata, 31 luglio 2015

QUESTA SETTIMANA E' ACCADUTO.......

Qui il VIDEO descrittivo di quanto accaduto in Parlamento

In questi ultimi scampoli di lavoro parlamentare, prima delle vacanze, il governo riesce addirittura ad attentare alla sanità pubblica. Barbara Lezzi e Paola Taverna, in aula al Senato, denunciano con forza i gravissimi tagli alla sanità, la macelleria sociale tra i cittadini impossibilitati a pagare, e la follia di far decidere ad un ministro quali saranno le prestazioni indispensabili e quali no.
Ma dalla Sicilia arriva una bella notizia, anzi una notizia che forse non ha precedenti nella storia: il M5S, con i soldi restituiti dai consiglieri siciliani, ha costruito una strada. Una strada che finalmente ha "ricucito" la Sicilia, la cui viabilità era stata spezzata dal crollo di un viadotto qualche mese fa, e che non poteva che chiamarsi... "Via dell'Onestà"! Ci raccontano l'evento i nostri Gianluca Rizzo, Azzurra Cancelleri, Claudia Mannino e Giancarlo Cancelleri (ARS Sicilia).
Intanto, i partiti trascorrono il tempo a salvare i loro accoliti dall'arresto. Stavolta è stato il turno di Antonio Azzollini, NCD, accusato addirittura di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta. L'ex Presidente della Commissione Bilancio al Senato è stato salvato dalla galera da tutti i partiti incluso il PD, malgrado Barbara Lezzi e Michele Giarrusso abbiano fatto sentire in aula tutto lo sdegno del M5S.
Luigi Di Maio, Giovanni Endrizzi e Massimo Baroni chiedono ancora una volta di approvare la legge sulla pubblicità del gioco d'azzardo, che colpisce in particolare i minori, e sempre a proposito di bambini Manuela Serra ci illustra ilconvegno sull'autismo tenuto per confrontarci con associazioni, genitori, docenti, e a cui ha partecipato anche il giornalista Gianluca Nicoletti.
Il governo ha poi deciso che il CdA RAI sarà rinnovato con la legge Gasparri. Renzi, pochi mesi fa, aveva ovviamente affermato il contrario. Roberto Fico aveva proposto un percorso alternativo, basato su meritocrazia e curriculum, ma i partiti l'hanno bocciato. Vogliono proprio la lottizzazione.
Un video pirata arriva dalla Commissione Affari Costituzionali, dove Danilo Toninelli si è premurato che tutti i cittadini vedessero con i loro occhi com'è andata a finire la storia del finanziamento pubblico: i partiti, tutti d'accordo, se lo sono votato anche in barba alla legge.
Infine, dall'Emilia Romagna Giulia Gibertoni continua a combattere contro i danni delle trivellazioni al territorio e il rischio di sismi, mentre da Bruxelles Eleonora Evi e Fabio Massimo Castaldo propongono la riforma dell'ICE, il complicato meccanismo con cui i cittadini possono proporre leggi. L'obiettivo del M5S è sempre semplificare e facilitare la democrazia.


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