VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

domenica 18 ottobre 2015

Enrico Mentana - Il direttore del TgLa7 spiega: “Siamo abituati ai comportamenti degli altri partiti, ma loro sono diversi”

“Roma e Napoli non gli interessano”


Direttore Enrico Mentana, anche lei pensa che il Movimento Cinque stelle potrebbe vincere facile questa volta in città come Roma e Napoli, se solo candidasse Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, mettendo da parte le proprie regole che lo vietano?
Questo dibattito mi ricorda quelli simili di chi chiede che la Chiesa, per esempio, si apra sui temi etici. La Chiesa fa la Chiesa.
E, quindi, i Cinque stelle non possono cambiare le loro regole?
Poi magari le cambieranno anche. Ricordiamoci che solo lo scorso anno Beppe Grillo al Circo Massimo teorizzò il rifiuto totale alle partecipazioni televisive dei suoi. Mi pare proprio che abbiano cambiato idea. Io credo che loro cambieranno quando capiranno che gli converrà farlo.
Quindi lei non crede che gli convenga vincere a Napoli e Roma, ad esempio?
Noi addetti ai lavori, opinionisti e osservatori siamo abituati ai partiti in un altro modo. Ma loro sono nati e cresciuti con uno spirito diverso, perché dovremmo spiegargli noi come si sta al mondo? Non ne siamo in grado e neppure ne abbiamo diritto.
Invece pare che Grillo abbia lasciato intendere la possibilità di Di Maio candidato premier. Gli è scappato un “non è certo”.
Quello magari sarebbe più in linea anche con le loro regole, è già parlamentare... poi non sappiamo ancora quale sarà la legge elettorale e quando si voterà per le politiche. Altro discorso per i candidati a Roma e Napoli, le elezioni sono certe in primavera e loro ragionano con un’altra logica rispetto agli altri e alle nostre abitudini, come dicevo prima.
C’è anche l’ipotesi che potrebbero non ritenere strategico vincere in quelle città, Roma e Napoli potrebbero essere rogne... è possibile sia così?
Sì, assolutamente. Potrebbe non interessargli vincere. Per loro potrebbe essere più importante in questa fase mantenere la regola di far scegliere il candidato alla rete escludendo dalla corsa chi ha incarichi in altre istituzioni. Ma per questo dico che siamo abituati ad altre modalità e non ci rendiamo conto di essere di fronte a un fenomeno nuovo: chi poteva immaginare che da zero alle politiche del 2013 avrebbero ottenuto il 25 per cento dei voti? Loro fanno legittimamente le loro scelte, condivisibili o meno. E a noi rimane la scelta di votarli o non votarli.
Insomma, siamo noi che non capiamo?

Credo che forse dipende anche dal fatto che spesso i Cinque stelle hanno un atteggiamento indisponente verso la libera stampa, che qualche volta proprio così libera, però, neppure lo è. E questo, comunque, non basta a giustificare un nostro arrogarci il diritto a dettare la linea al Movimento cinque stelle.

Nessun commento:

Posta un commento