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11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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domenica 25 ottobre 2015

Il M5s tra le imprese siciliane, tappa a Catania «Ripartire da agricoltura, hitech e artigianato»

Di Maio e Cancelleri hanno dato inizio al giro che porterà il Movimento cinque stelle a colloquio con le più virtuose realtà imprenditoriali siciliane. Ieri tappa a Misterbianco: «Si tratta di realtà a cui non puoi chiedere voti, perché non ti chiedono nulla in cambio. Un miliardo di euro di sprechi da destinare alle aziende»

Arrivo di Luigi Di Maio a Catania
Partire dalle eccellenze per far ripartire la Sicilia. Il Movimento 5 stelle ha iniziato ieri la tre-giorni di visite alle piccole e medie imprese capaci di affrontare le insidie della crisi economica, mantenendo un profilo di qualità e trasparenza. Tra le tappe del tour, quella presso la BS Gioielli di Misterbianco dove ieri pomeriggio si è tenuto un incontro a porte chiuse tra i rappresentanti del Tavolo per le imprese e la delegazione dei Cinquestelle, rappresentata dal deputato nazionale Luigi Di Maio e da Giancarlo Cancelleri, già candidato presidente della Regione nel 2013.
Giunti a bordo di un'utilitaria, i due si sono fermati a parlare con i giornalisti: «Non siamo in Sicilia per raccattare voti. Fortunatamente il nostro tour è diverso da quello di Salvini - ha esordito Di Maio -. Stiamo visitando le imprese di eccellenza, imprenditori che non hanno mai chiesto nulla alla politica. Si tratta di realtà a cui non puoi chiedere voti, perché non ti chiedono nulla in cambio». Il deputato nazionale si è poi soffermato sull'esigenza per la Sicilia di cambiare marcia, rilanciando un settore che nonostante le difficoltà è costellato da numerosi esempi positivi: «Il problema è che fino a oggi si è sempre dato retta ai prenditori più che agli imprenditori, finendo per dare finanziamenti a pioggia soltanto a chi aveva interesse di specularci sopra», ha commentato Di Maio.
A chi gli chiedeva quale fosse la ricetta per rilanciare le imprese siciliane, l'esponente nazionale del M5s ha risposto: «Sicuramente defiscalizzare i settori che possono far crescere la Sicilia. Tra questi c'è l'agricoltura, bisogna avvicinare i giovani a questo settore che può rappresentare un nuovo volano per l'occupazione - ha aggiunto Di Maio -. Ma penso anche all'hi-tech e all'artigianato». Sulla possibilità di un possibile ritorno anticipato al voto e la conseguente necessità di trovare un candidato governatore, Di Maio ha glissato: «Prima di convincere i siciliani a votarci, dobbiamo dimostrar loro che siamo pronti a governare, e per fare questo non c'è bisogno di lanciare un nome ma un programma serio, che sappia dare soluzione ai problemi di questa terra». 
Positivo il giudizio sull'incontro da parte del Tavolo per le imprese, anche se nulla di specifico è stato detto riguardo gli argomenti affrontati: «Si è parlato di tante cose - fa sapere l'ufficio stampa -. Dalle infrastrutture ai principali problemi per gli imprenditori catanesi. I contenuti dei colloqui però sono riservati. Se si è discusso di un appoggio politico per le prossime elezioni? Assolutamente no».
A scegliere quali imprese incontrare è stato Cancelleri, che ha ribadito come la piccola e media impresa rappresenti l'idea di Paese da cui il Movimento 5 stelle vuole ripartire per rilanciare la Sicilia: «Sono aziende che sono riuscite ad affermarsi nonostante la burocrazia e la cattiva politica - ha dichiarato il deputato regionale -. Da parte nostra stiamo dimostrando la nostra vicinanza agli esempi virtuosi. Cosa penso di Crocetta? Credo non stia governando da parecchio tempo. Se le strade (la regia trazzera di Caltavuturo, ndr) le facciamo noi, se il microcredito alle piccole imprese lo facciamo noi, allora si capisce che il governatore non governa più da un pezzo».
Riguardo la decisione di incontrare il Tavolo per le imprese catanese, Cancelleri non ha risparmiato una stoccata a Confindustria, negli ultimi mesi toccata in Sicilia dall'inchiesta a carico del suo presidente Antonello Montante: «Fare unione per le imprese è importante - ha sottolineato l'esponente del M5s -. Di fronte alla principale associazione degli industriali che ha il presidente indagato per mafia in due procure (Catania e Caltanissetta, ndr) è un bene che arrivino nuove realtà associative che prendano le distanze da questi fenomeni». Per Cancelleri, la ricetta per rilanciare l'imprenditoria siciliana si fonda sulla riduzione degli sprechi: «Le risorse per trovare i soldi da destinare al reddito di cittadinanza e al finanziamento per le piccole imprese si prendono da tanti settori - ha continuato -. Come Movimento 5 stelle stiamo scrivendo un libro bianco degli sprechi, siamo convinti che possiamo recuperare almeno un miliardo di euro». Ultima battuta su Beppe Grillo: «Sono convinto che non riuscirà a stare lontano dalla prossima campagna elettorale. Un'altra traversata? Magari con una barca stavolta andiamo a Marsala, e chissà che con questo sbarco non riusciremo davvero a liberare la Sicilia», ha concluso Cancelleri.

Di Maio: «Parlare del Governo Crocetta? Ma se ha fatto la Giunta numero 999... »


Luigi Di Maio Vice Presidente
della Camera dei Deputati
MISTERBIANCO - «Parlare del governatore Rosario Crocetta» e della «sua giunta numero 999 è inutile... ». Lo ha affermato il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, a margine di un incontro a Misterbianco.
«Sto incontrando e incontrerò ancora - ha aggiunto l’esponente del M5s - decine di imprenditori siciliani che non hanno chiesto mai alcunché alla politica e che fanno le cose senza politica e ad altissimo livello nel mondo. Questo il motore propulsivo dell’Isola e più in generale del Paese».
A margine dell’incontro a Misterbianco, il vicepresidente della Camera ha parlato di Giustizia: «Se magistrati e maggioranza smettessero di litigare e cominciassero a lavorare insieme per fare funzionare meglio la giustizia farebbero un favore agli italiani. Di certo questo governo non ha nessuna credibilità, visto ha dentro degli indagati».

Per l’esponente del Movimento 5 stelle «ci vuole il coraggio di Alfano per parlare di giustizia, visto che ha due senatori che dovrebbero stare in galera e che invece, grazie all'immunità parlamentare stanno a Palazzo Madama in questo momento, e un sottosegretario indagato». Secondo Di Maio «il sistema giudiziario non migliora se la politica ha paura di essere arrestata».
Quanto alla legge di Stabilità «c’è scritto chiaro e tondo che l’anno prossimo i cittadini avranno 3,5 miliardi di euro in meno nella sanità, la stessa somma che serve per tagliare la Tasi: si tagliano i soldi per la Tasi prendendoli dalla Sanità».

«Io credo - ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle - che si possano invece fare tutte e due le cose: tagliare la Tasi e dare un migliore sistema sanitario ai cittadini italiani».
Sul Governo aggiunge: «Purtroppo durerà in carica molto perché si tengono per mano per interessi personali. Il nostro compito è farli cadere prima e andare a votare perché solo le elezioni possono salvare questo Paese».
Il nome del candidato premier del Movimento 5 stelle, Di Maio invita a «chiederlo agli italiani» perché, spiega, «saranno loro a sceglierlo, ma - osserva - visto che non ci sono elezioni in vista non abbiamo formato una squadra di governo per questo».
L’esponente 5 stelle auspica che «in Italia si smetta di governare con i sondaggi, preferendo i referendum: i politici ascoltino i cittadini e governeranno meglio».
«Un altro problema - aggiunge - è che nel nostro Paese si ascoltano di più imprenditori e non gli imprenditori veri, come è accaduto in Sicilia dove gli investimenti a pioggia poi sono andati perduti».
«L’eventuale assegnazione del premio di maggioranza alla coalizione e non alla lista è un segnale di debolezza da parte del governo Renzi».


«E la conferma che ha paura del Movimento 5 stelle ma soprattutto dichiara chiaramente di volere imbarcare Verdini, Tosi e gente che se gli elettori del Partito democratico nel 2013 li avessero soltanto sentito nominare non avrebbe votato mai Pd. Non mi spaventa alcun cambio della legge elettorale, ma il fatto che il Parlamento dovrà ancora impantanarsi per mesi, spendendo 100mila euro al giorno, per cambiarla di nuovo: chiediamo a qualunque persona se la loro priorità del Paese è cambiare la legge elettorale».