VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

Visualizzazione post con etichetta giancarlo cancellieri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giancarlo cancellieri. Mostra tutti i post

domenica 25 ottobre 2015

Dimissioni di massa. L’unica via d’uscita per risolvere i guai dell’Isola

I 90 complici dell’Ars: anche i Cinque Stelle adesso vadano a casa


Capogruppo M5s
Giancarlo Cancelleri Ansa
Noi siamo qua. E non è difficile capire perché. O, meglio, non è difficile capirlo per chi guarda la realtà che ci circonda, per chi coltiva il gusto del ragionamento, per chi ha ancora voglia di mettersi in gioco. Per tutti gli altri, ovviamente, è incomprensibile.
Da molti anni, ormai, volere non capire è una scelta. Noi tre insieme siamo incomprensibili. E rivendichiamo l’orgoglio di essere stati, spesso, anche incompresi. Intanto, perchè non siamo più catalogabili. Perché lo eravamo, forse, singolarmente, ma fermo restando il gusto dell'eresia. Noi siamo qua perchè ci rode dentro lo sfascio di questa nostra Isola. Io sono qua perché, per me, Buttanissima Sicilia non è un insulto. È il mio modo di urlare amore a questa terra. Terra che è stata tanto, che poteva esser tutto e adesso non è più niente. Devastata e depredata, come noi tutti ben sappiamo. La Sicilia è diventata un deserto. Il prodotto interno lordo – incredibile ma è così – è inferiore perfino a quello dei giorni del dopoguerra. Ed è come in un dopoguerra: al posto dei morti ci sono i licenziati; al posto dei feriti i precari, e gli unici reduci sono i disoccupati. Noi siamo qua, e ci mettiamo la faccia, perchè vogliamo provarci davvero. Vogliamo provare a smuovere la palude. Possibilmente a prosciugarla. Prima che ci risucchi tutti. Noi siamo qua perchè l'ipocrisia ci ammazza. Chi resta seduto all’Assemblea regionale, ha esaurito tutte le retoriche: chi fa appello alla responsabilità di dover sedere ancora in quel parlamento è solo un complice di questo disastro.
Non si può stare un minuto di più in un’istituzione al cui vertice c’è Rosario Crocetta. Altrimenti non sapremmo spiegarci il perché Lucia Borsellino debba girare sotto scorta, né potremo capire il perché di un abbraccio, quello del Capo dello Stato con Manfredi Borsellino, con Crocetta messo fuori dalla porta nel giorno della Commemorazione di Paolo Borsellino. Qualcosa deve essere successo per arrivare a tutto ciò e non possiamo continuare a fare finta di niente quando tutti i castelli di carta vanno a cadere. Noi siamo qua perché non ci impressiona nessun santuario, avendo messo in discussione prima di tutto il nostro. Noi siamo qua perchè non sopportiamo più i professionisti dell'ovvio: quelli che hanno spolpato l'Isola in nome della legalità e pure quelli che vorrebbero papparsi i resti in nome dell'onestà. Noi siamo qua perchè onestà e legalità sono pre-condizioni. Con le quali non si governa per farne parodia. E questa stagione da chiudere quanto prima è quella che ha sporcato tutte le parole più belle, dalla Rivoluzione alla Legalità, fino a mascariare l’antimafia , ridotta a parodia da una conventicola di potere. Noi siamo qua per dire la nostra. Liberamente, senza vincoli. Per guardarvi negli occhi e condividere con voi una proposta. Una possibile soluzione. Un’idea. Scaturita da una certezza: l'autonomia è un mostro di cui la Sicilia deve disfarsi. Sappiamo che per questo saremo arsi sul rogo. I custodi dell'ortodossia statutaria regionale hanno già approntato le fascine. Conosciamo i rischi, così come conosciamo responsabili e complici dell’attuale situazione. E non ci fanno paura. Al massimo, ci fanno pena per come hanno contribuito a ridurre la terra in cui anch'essi vivono. Noi siamo qua per dire che non si può perseverare nell'errore anche quando si capisce di avere sbagliato. L'Autonomia regionale ha danneggiato la Sicilia fin da subito. È stata una speranza per chi ci ha creduto davvero. Ma è stata una speranza alla quale si è incollato un ceto politico arruffone e approssimativo. È stata il paravento per ogni inefficienza e ogni incapacità. È stata, io credo, un tozzo di pane gettato in mezzo a genuine pulsioni, anche separatiste. Che invece di liberare intelligenze e risorse ha reso noi tutti schiavi. Schiavi della retorica “autonomarda” e del potere centrale. Noi siamo qua come notai: perchè adesso, dopo 70 anni, vogliamo sia abolito lo Statuto di Autonomia. Noi certifichiamo quello che anche i ciechi oramai vedono: l'Autonomia è evaporata, è svanita anzitutto dal cuore e dalle menti dei siciliani. Il Re è nudo, l'Autonomia è morta.

Noi siamo qua per chiedere due cose: la prima è che tutti e novanta i deputati dell’Assemblea regionale si dimettano. Rosario Crocetta non sta in piedi con le scarpe sue, non ha più consenso e ha ridotto ogni legittimità di governo a una macchietta. Rosario Crocetta, infatti, sta in piedi grazie alle terga di novanta complici – di maggioranza e, ahinoi di opposizione – accomodati sulle loro indecenti poltrone. Ahinoi anche di opposizione e i deputati del movimento Cinquestelle, allora, non possono certo prestarsi al gioco di chi Crocetta, lo vuole lì, fino a far asciugare la candela. È una candela che brucia di sopra e di sotto quella della Sicilia e i deputati del movimento di Beppe Grillo sanno che la strada che porta dritto al rinnovamento passa dalla seconda cosa che noi – noi che siamo qua – stiamo chiedendo: avviare una campagna di mobilitazione per cancellare l’Autonomia regionale.

Il M5s tra le imprese siciliane, tappa a Catania «Ripartire da agricoltura, hitech e artigianato»

Di Maio e Cancelleri hanno dato inizio al giro che porterà il Movimento cinque stelle a colloquio con le più virtuose realtà imprenditoriali siciliane. Ieri tappa a Misterbianco: «Si tratta di realtà a cui non puoi chiedere voti, perché non ti chiedono nulla in cambio. Un miliardo di euro di sprechi da destinare alle aziende»

Arrivo di Luigi Di Maio a Catania
Partire dalle eccellenze per far ripartire la Sicilia. Il Movimento 5 stelle ha iniziato ieri la tre-giorni di visite alle piccole e medie imprese capaci di affrontare le insidie della crisi economica, mantenendo un profilo di qualità e trasparenza. Tra le tappe del tour, quella presso la BS Gioielli di Misterbianco dove ieri pomeriggio si è tenuto un incontro a porte chiuse tra i rappresentanti del Tavolo per le imprese e la delegazione dei Cinquestelle, rappresentata dal deputato nazionale Luigi Di Maio e da Giancarlo Cancelleri, già candidato presidente della Regione nel 2013.
Giunti a bordo di un'utilitaria, i due si sono fermati a parlare con i giornalisti: «Non siamo in Sicilia per raccattare voti. Fortunatamente il nostro tour è diverso da quello di Salvini - ha esordito Di Maio -. Stiamo visitando le imprese di eccellenza, imprenditori che non hanno mai chiesto nulla alla politica. Si tratta di realtà a cui non puoi chiedere voti, perché non ti chiedono nulla in cambio». Il deputato nazionale si è poi soffermato sull'esigenza per la Sicilia di cambiare marcia, rilanciando un settore che nonostante le difficoltà è costellato da numerosi esempi positivi: «Il problema è che fino a oggi si è sempre dato retta ai prenditori più che agli imprenditori, finendo per dare finanziamenti a pioggia soltanto a chi aveva interesse di specularci sopra», ha commentato Di Maio.
A chi gli chiedeva quale fosse la ricetta per rilanciare le imprese siciliane, l'esponente nazionale del M5s ha risposto: «Sicuramente defiscalizzare i settori che possono far crescere la Sicilia. Tra questi c'è l'agricoltura, bisogna avvicinare i giovani a questo settore che può rappresentare un nuovo volano per l'occupazione - ha aggiunto Di Maio -. Ma penso anche all'hi-tech e all'artigianato». Sulla possibilità di un possibile ritorno anticipato al voto e la conseguente necessità di trovare un candidato governatore, Di Maio ha glissato: «Prima di convincere i siciliani a votarci, dobbiamo dimostrar loro che siamo pronti a governare, e per fare questo non c'è bisogno di lanciare un nome ma un programma serio, che sappia dare soluzione ai problemi di questa terra». 
Positivo il giudizio sull'incontro da parte del Tavolo per le imprese, anche se nulla di specifico è stato detto riguardo gli argomenti affrontati: «Si è parlato di tante cose - fa sapere l'ufficio stampa -. Dalle infrastrutture ai principali problemi per gli imprenditori catanesi. I contenuti dei colloqui però sono riservati. Se si è discusso di un appoggio politico per le prossime elezioni? Assolutamente no».
A scegliere quali imprese incontrare è stato Cancelleri, che ha ribadito come la piccola e media impresa rappresenti l'idea di Paese da cui il Movimento 5 stelle vuole ripartire per rilanciare la Sicilia: «Sono aziende che sono riuscite ad affermarsi nonostante la burocrazia e la cattiva politica - ha dichiarato il deputato regionale -. Da parte nostra stiamo dimostrando la nostra vicinanza agli esempi virtuosi. Cosa penso di Crocetta? Credo non stia governando da parecchio tempo. Se le strade (la regia trazzera di Caltavuturo, ndr) le facciamo noi, se il microcredito alle piccole imprese lo facciamo noi, allora si capisce che il governatore non governa più da un pezzo».
Riguardo la decisione di incontrare il Tavolo per le imprese catanese, Cancelleri non ha risparmiato una stoccata a Confindustria, negli ultimi mesi toccata in Sicilia dall'inchiesta a carico del suo presidente Antonello Montante: «Fare unione per le imprese è importante - ha sottolineato l'esponente del M5s -. Di fronte alla principale associazione degli industriali che ha il presidente indagato per mafia in due procure (Catania e Caltanissetta, ndr) è un bene che arrivino nuove realtà associative che prendano le distanze da questi fenomeni». Per Cancelleri, la ricetta per rilanciare l'imprenditoria siciliana si fonda sulla riduzione degli sprechi: «Le risorse per trovare i soldi da destinare al reddito di cittadinanza e al finanziamento per le piccole imprese si prendono da tanti settori - ha continuato -. Come Movimento 5 stelle stiamo scrivendo un libro bianco degli sprechi, siamo convinti che possiamo recuperare almeno un miliardo di euro». Ultima battuta su Beppe Grillo: «Sono convinto che non riuscirà a stare lontano dalla prossima campagna elettorale. Un'altra traversata? Magari con una barca stavolta andiamo a Marsala, e chissà che con questo sbarco non riusciremo davvero a liberare la Sicilia», ha concluso Cancelleri.

Tour 5 Stelle nelle aziende siciliane. Di Maio a Siracusa: "pronti a governare la Sicilia"


Di Maio, Cancellieri e Moschella
Il nuovo rimpasto di Giunta del Governo Crocetta non c'è ancora stato, ma ogni momento di più appare in bilico la stabilità della Regione. Così il Movimento 5 Stelle sembra già in campagna elettorale.
Il deputato regionale Giancarlo Cancelleri ha organizzato un tour per conoscere la Sicilia che funziona e - il possibile candidato (di nuovo) a Governatore regionale  - ha deciso di girare per la Sicilia con i deputati nazionali Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera, tra i favoriti alle prossime elezioni quale candidato premier pentastellato) e Mattia Fantinati. Prima la visita allo stabilimento dei fratelli Fiasconaro a Castelbuono, marchio famoso in tutto il mondo per il suo panettone e una realtà che crea sviluppo e tanto lavoro. Proprio Di Maio ha insistito, in questo lungo viaggio in terra sicula, con quello che sembra essere un mantra ormai: "siamo pronti a governare la Sicilia".

Stamattina, presto, appuntamento a Siracusa. "Mandiamo limoni in Norvegia ma non riusciamo a mandarli a Siracusa." A dirlo è Fabio Moschella, presidente del Consorzio Limone di Siracusa Igp e uno dei più grandi produttori della Sicilia, che esporta ogni anno più di 6 mila tonnellate di limoni biologici. "Questo è il paradosso siciliano, realtà di qualità assolutamente non valorizzate - le parole di Cancelleri prima di lasciare il capoluogo aretuseo con la visita all'azienda Campisi alla volta di Ragusa - continua il nostro viaggio tra le eccellenze siciliane, l'obbiettivo è ascoltarle e immaginare come possa essere una Sicilia ben governata. Una cosa è certa: abbiamo tutti i requisiti per essere una regione ricca e innovativa, adesso bisogna diventarlo. C'è una Sicilia in ginocchio, sofferente e moribonda, che è quella che conosciamo tutti i giorni, poi ce n'è una che corre, che resiste, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che Stato e Regione le riservano.  Una Sicilia migliore è possibile, e noi siamo pronti a governarla".

venerdì 23 ottobre 2015

Il Movimento 5 Stelle in tour tra le pmi di Sicilia: tappa anche a Canicattì

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, il deputato M5S in commissione Attività produttive Mattia Fantinati e il deputato regionale Giancarlo Cancelleri saranno impegnati in questo weekend in una lunga serie di incontri con le imprese siciliane per dare il via al “laboratorio imprese del M5S”, in vista delle prossime elezioni regionali e politiche.
“Vogliamo incontrare le realtà più sane della Sicilia per imparare da loro, ascoltarle e valorizzare gli esempi virtuosi, pensando un programma capace di far ripartire l’imprenditorialità in tutto il Paese”, afferma Luigi Di Maio.
“La Sicilia – sostiene Giancarlo Cancelleri – deve valorizzare tutte quelle realtà che fanno impresa e pensare ad un’economia che non sia ancorata al pubblico. E’ fondamentale perché solo così la nostra terra può ripartire”. Il tour parte venerdì pomeriggio nel Palermitano.
Venerdì incontrerà toccherà aziende nella provincia di Palermo. Sabato il “laboratorio imprese” inizia dalla azienda agricola Campisi di Siracusa alle 8, per poi spostarsi, fra le altre, presso l’azienda Cappello di Ragusa alle 11.45, prima di far tappa nel Catanese, con alle 17 visita alla BS Gioielli di Misterbianco, dove la delegazione incontrerà gli imprenditori de “Il Tavolo per le imprese”.
Domenica, invece, il tour parte dalla provincia di Caltanissetta, prima a San Cataldo, poi alla masseria Cucurullo di Canicattì. Nel primo pomeriggio sarà la volta del birrificio Indorato a Sommatino e delle pipe Amorelli a Caltanissetta.

giovedì 22 ottobre 2015

Maltempo, M5S: E’ emergenza in Sicilia, Crocetta non chiede il Fondo di Solidarietà Europeo

Presentata Mozione all’Ars, prima firmataria la deputata Cinquestelle Valentina Zafarana: “Presidente non c’è più tempo per giocare, la Sicilia frana e i cittadini piangono lacrime amare”.


Maltempo. M5S: E' emergenza in Sicilia, Crocetta non
chiede il Fondo di Solidarietà Europeo
La Sicilia è in ginocchio. L’agricoltura di un’intera regione, le infrastrutture, le abitazioni private, le imprese, le scuole, gli ospedali e gli edifici pubblici si stanno sgretolando sotto la morsa del maltempo mentre la conta dei danni aumenta di giorno in giorno. “Le responsabilità di tale disastro sono a carico anche e soprattutto di chi ci governa e di chi lo ha fatto in passato”, lapidari i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars che parlano di “immobilismo”.
“Nulla è stato fatto negli anni per prevenire quanto sta accadendo oggi  sotto i nostri occhi, anzi – continuano i parlamentari Cinquestelle – passerelle di governanti in pompa magna sui luoghi martoriati ne abbiamo viste tante. Non vediamo però azioni concrete ne’ tanto meno l’interesse di beneficiare di tutti i fondi messi a disposizione per emergenze di questo tipo”. Con queste parole i deputati del M5S Sicilia si riferiscono, ad esempio, al Fondo di Solidarietà Europeo. Si tratta di contributi finanziari calcolati in base ai danni diretti provocati da una catastrofe e l’aiuto può essere utilizzato soltanto per operazioni essenziali di emergenza e di recupero e ripristino immediato delle infrastrutture e delle attrezzature nei settori dell’elettricità, delle condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione.
Proprio in questi giorni, l’europarlamentare Ignazio Corrao, Cinquestelle anche lui, ha presentato un’interrogazione rivolta alla Commissione Europea affinché indichi se la Sicilia può o meno beneficiarne. Ora la deputata all’Ars Valentina Zafarana ha presentato anche una mozione parlamentare, chiede sia anche lo stesso governo regionale a farne richiesta. “Non ne possiamo proprio più di sentire parlare soltanto di rimpasti o di amici e nemici del Pd, – concludono i 14 Cinquestelle – presidente Crocetta non c’è più tempo per giocare, la Sicilia frana e i cittadini piangono lacrime amare”.

Questo non è un paese normale

PAZZESCO! Tutto ciò sembra incredibile nel 2015...Un' auto è stata risucchiata dentro una voragine voragine di sei metri e quattro di profondità si è aperta in corso Vittorio Emanuele a Valverde (Catania). PS. La vettura era stata appena parcheggiata dalla conducente, che per fortuna è rimasta illesa.#m5s #dissestoidrogeologico

Posted by Giulia Grillo Cittadina a 5 Stelle on Giovedì 22 ottobre 2015