Fateci caso, quando si parla di immigrazione tutti i
politici che sostengono il concetto "aiutiamoli a casa loro" poi concludono
la frase con un "ma io non sono razzista". E' un ritornello che rivela molto
del pensiero del politico stesso: "excusatio non petita, accusatio
manifesta". In realtà, questa frase nasconde la volontà di mettere sotto
al tappeto quello che i razzisti pensano sia la polvere, ovvero il problema
stesso.
Un essere umano non può mai essere considerato un problema,
soprattutto se i problemi li crea un altro essere umano.
Fateci caso, chi dice "chiudiamo le frontiere" non conclude mai
la frase con "impediamo all'industria bellica occidentale di vendere armi a
chi fa le guerre". Questo perché il vero razzista pensa di essere
superiore all'altro, pensa di essere perfetto e di non sbagliare mai.
Le guerre e lo sfruttamento delle risorse naturali producono
affari per l'Occidente e disperazione nei Paesi più poveri. Che colpe ha chi
scappa dalla povertà o da una guerra? Lo farebbe anche il razzista.
C'e un modo per aiutare i migranti a casa loro senza essere
razzisti ed è quello di smettere di sfruttarli. Basta guerre camuffate di missione di
pace. Basta affari con la vendita di armi. Lo ha detto anche Papa Francesco.
Basterebbe già questo per rimuovere una delle cause più grandi delle migrazioni
selvagge.
Un altro modo è quello di considerare la medicina come un
diritto universale. L'erogazione di un farmaco non può essere concepita come
una merce di scambio: io ti curo, tu mi paghi.
Il
Movimento 5 Stelle sostiene la produzione di farmaci senza brevetti per i Paesi
meno sviluppati, una proposta che deve essere concessa così da poter
importare e produrre localmente farmaci generici a prescindere dalle licenze
che sono in mano alle multinazionali. Questo favorirebbe la riduzione delle
spese farmaceutiche dei Paesi più poveri e aiuterebbe molte organizzazioni non
governative a fornire con costi ridotti i trattamenti necessari per curare
molte malattie, come per esempio l'HIV.
La Commissione europea ha chiesto che questa possibilità
venga concessa ad alcuni Paesi a tempo indeterminato. Spetta adesso al Consiglio europeo decidere
prima della prossima riunione del Consiglio del trattato internazionale per
fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale che si riunirà
il 15 e 16 ottobre.
Il governo italiano si
deve impegnare pubblicamente all'interno del Consiglio europeo per far valere
la linea della responsabilità davanti a quella dell'egoismo. Non si possono
fare affari sulla pelle dei più poveri.
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