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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

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mercoledì 23 settembre 2015

Farmaci senza brevetti, si deve!


Fateci caso, quando si parla di immigrazione tutti i politici che sostengono il concetto "aiutiamoli a casa loro" poi concludono la frase con un "ma io non sono razzista". E' un ritornello che rivela molto del pensiero del politico stesso: "excusatio non petita, accusatio manifesta". In realtà, questa frase nasconde la volontà di mettere sotto al tappeto quello che i razzisti pensano sia la polvere, ovvero il problema stesso.
Un essere umano non può mai essere considerato un problema, soprattutto se i problemi li crea un altro essere umano.
Fateci caso, chi dice "chiudiamo le frontiere" non conclude mai la frase con "impediamo all'industria bellica occidentale di vendere armi a chi fa le guerre". Questo perché il vero razzista pensa di essere superiore all'altro, pensa di essere perfetto e di non sbagliare mai.
Le guerre e lo sfruttamento delle risorse naturali producono affari per l'Occidente e disperazione nei Paesi più poveri. Che colpe ha chi scappa dalla povertà o da una guerra? Lo farebbe anche il razzista.
C'e un modo per aiutare i migranti a casa loro senza essere razzisti ed è quello di smettere di sfruttarli. Basta guerre camuffate di missione di pace. Basta affari con la vendita di armi. Lo ha detto anche Papa Francesco. Basterebbe già questo per rimuovere una delle cause più grandi delle migrazioni selvagge.
Un altro modo è quello di considerare la medicina come un diritto universale. L'erogazione di un farmaco non può essere concepita come una merce di scambio: io ti curo, tu mi paghi.
Il Movimento 5 Stelle sostiene la produzione di farmaci senza brevetti per i Paesi meno sviluppati, una proposta che deve essere concessa così da poter importare e produrre localmente farmaci generici a prescindere dalle licenze che sono in mano alle multinazionali. Questo favorirebbe la riduzione delle spese farmaceutiche dei Paesi più poveri e aiuterebbe molte organizzazioni non governative a fornire con costi ridotti i trattamenti necessari per curare molte malattie, come per esempio l'HIV.
La Commissione europea ha chiesto che questa possibilità venga concessa ad alcuni Paesi a tempo indeterminato. Spetta adesso al Consiglio europeo decidere prima della prossima riunione del Consiglio del trattato internazionale per fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale che si riunirà il 15 e 16 ottobre.
Il governo italiano si deve impegnare pubblicamente all'interno del Consiglio europeo per far valere la linea della responsabilità davanti a quella dell'egoismo. Non si possono fare affari sulla pelle dei più poveri.

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