La lezione delle arance marocchine non è servita a nulla. Federica Mogherini,
Alto Rappresentante e unica italiana nella Commissione Juncker ha proposto una
quota aggiuntiva per l'importazione senza dazi di olio d'oliva tunisino.
L'ulteriore quota annua di 35.000 tonnellate, che rischia di
mettere in ginocchio la produzione olivicola pugliese, siciliana e non solo,
sarà attiva dall'1 gennaio prossimo, ma solo se otterrà l'avvallo del
Parlamento Europeo, dove il M5S ha già promesso guerra senza quartiere.
Questa quota, che per il momento è ancora una proposta, si
aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste dall'accordo di
associazione UE-Tunisia e sarà attiva per due anni, fino cioè alla data
prevista per la firma del trattato di libero scambio UE-Tunisia.
La Tunisia quindi può già esportare senza dazi verso
l'Europa 56.700t/anno di olio, ma grazie a Federica Mogherini e al PD potrà
aggiungerne 35.000 da gennaio prossimo, quindi circa il 40% in più.
La proposta, anziché offrire soluzioni più globali, si
concentra solo su un unico settore, quello olivicolo, e arriva in un momento
terribile per la produzione agricola italiana.
Come ha dimostrato il caso delle arance marocchine che
fanno ancora concorrenza diretta ai prodotti siciliani, è difficilissimo
controllare il rispetto delle quote d'importazione e il problema si aggraverà
con l'accordo di libero scambio con la Tunisia, che non rispetta le stesse
norme fitosanitarie che vigono in Europa.
Il MoVimento 5 Stelle si opporrà e difenderà con tutti i
mezzi la produzione e l'eccellenza italiana. E il Governo Renzi che farà?"
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