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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

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mercoledì 6 aprile 2016

Grillo passa le consegne: “Cederò gestione e logo”

Il comico accelera: “Ci affideremo a persone nate con il M5s, processo già in corso”
Il passo di lato l’ha già fatto e lo rivendica, quasi euforico: “Voglio tornare a fare il comico, fare liberamente battute anche sui vegetariani, è la mia natura che scalcia”. Ma Beppe Grillo, il fondatore che è ancora il garante dei Cinque Stelle, guarda già alla successione definitiva: “Io voglio che il Movimento diventi una sorta di gestione fatta da persone che vi sono dentro, che sono nate con me e con Gianroberto Casaleggio. Succederà, è un processo di cambiamento che è già in corso”. Al Corriere.it, Grillo conferma il cambio di pelle dei suoi 5Stelle. È già il presente, il passaggio di consegne al Direttorio. E forse non è lontana neppure la cessione del marchio del Movimento, di proprietà esclusiva del comico, ai parlamentari di prima fila. La dote formale al Luigi Di Maio che incontra ambasciatori e spunta da ogni tv, da candidato premier non ufficiale ma evidente. Ad Alessandro Di Battista, l’unico che può (e vuole) competere con Di Maio per popolarità e peso interno. E a una struttura di coordinamento (leggi, di comando) che dovrà per forza allargarsi, perché il M5s ha 1700 eletti sparsi per l’Italia, e cinque persone ai vertici non possono bastare.
Ma i parlamentari dovranno presto trovare nuovi equilibri. Perché si sta gradualmente ritraendo anche il co-fondatore Casaleggio, la guida politica. Il “guru” ancora ascolta, consulta, talvolta ordina (come sulle unioni civili). Nel prossimo futuro però sarà meno coinvolto, deciso anche a lui a lasciare sempre più spazio a Di Maio e ai parlamentari. Il baricentro si sposterà da Milano a Roma. I vertici ne hanno già parlato nella riunione dell’11 marzo scorso, negli uffici milanesi della Casaleggio associati. C’erano Casaleggio senior, suo figlio Davide, Grillo, e i cinque del Direttorio. Ore di riunione, per pianificare rotta e iniziative per le Comunali. Soprattutto a Roma e Torino, le piazze da vincere, dove Grillo potrebbe comparire nei comizi (sarà anche a Bologna, dicono). Ma anche piani per i prossimi mesi del M5s. E discussioni sul suo assetto.
Si lavora a una “segreteria”, a un Direttorio con nuove deleghe. Potrebbe entrarvi Paola Carinelli, deputata milanese fedelissima di Casaleggio, data in ascesa. Ma il Grillo che parla di “persone” nate col Movimento schiva il termine parlamentari. Ergo, nel coordinamento potrebbero entrare anche eletti locali. E chissà quanto peso avrà il figlio di Casaleggio, tema tutt’altro che secondario. Probabilmente nella riunione-fiume si è parlato anche della cessione del marchio, registrato da Grillo nel 2012 all’ufficio marchi e brevetti del ministero dello Sviluppo economico. Il giornalista del Corsera gli chiede per due volte del tema, (“Cederà il marchio?”) e l’artista alla fine risponde: “Succederà, io ho già tolto il mio nome dal simbolo”. Ora per il fondatore è di nuovo tempo di palco, con la seconda tornata di date per lo spettacolo Grillo vs Grillo. Si riparte venerdì, a Livorno. Ma il comico che vuole tornare a esserlo è ancora dentro la politica. “Se Virginia Raggi non vince a Roma, divento un serial killer di acari o mi do fuoco in piazza” scriveva ieri nel suo lungo intervento sul Fatto. Scherzando, ribadiva che il M5s nella Capitale vuole vincere a tutti i costi, come trampolino verso le Politiche. Inevitabili da qui a un anno, a detta del Direttorio e di Casaleggio. “Renzi e i suoi non ce la fanno più a reggere” ripete da giorni Di Maio nelle chat interne. Presto però anche il M5s dovrà dimostrare di sapersi reggere. In piedi, e da solo: o quasi.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 6 marzo 2016 – pag. 14




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