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venerdì 18 settembre 2015

Imola, M5S inciampa sulla società offshore

La due giorni di festa Una società lussemburghese
è tra i soci dell’autodromo dove si svolgerà l’evento


Bene che vada è un conflitto su diversi interessi. Il Movimento 5 Stelle finanzierà con le due giornate di Imola – il momento in cui si fanno i bilanci di un anno e si disegnano le strategie future – il nemico che combatte con ripetuta asfissia: una società che ha sede in Lussemburgo, uno dei tanti paradisi fiscali e la filiera di società misto pubblico e private, coop mascherate che compongono la filiera del Pd. Sì, perché l'Autodromo di Imola è di proprietà di un consorzio pubblico, il Con.Ami, terzo azionista di Hera, che con l'autodromo ha bruciato nell'arco di quattro anni 6 milioni di soldi pubblici. Il resto delle quote azionarie, invece, è in mano a Uberto Selvatico Estense, presidentissimo della società a perdere che gestisce l'autodromo, la Formula Imola, che controlla attraverso una società lussemburghese. In mezzo all'inghippo c'è un piccolo problema: gli affittuari dell'autodromo hanno chiesto al Movimento di non diffondere il prezzo pattuito per l'affitto dell'autodromo. E i 5Stelle, per ora, non hanno rotto l'accordo.
Sappiamo che l'evento costerà qualcosa come mezzo milione di euro e quasi la metà saranno destinati all'affitto, ma sono voci, niente di certo. La cifra verrà resa nota solo al termine. Tutti presupposti che rischiano di mettere in imbarazzo chi ha scelto la location. “Avevamo la necessità di tornare in Emilia Romagna, da dove tutto è partito – spiegano dai vertici del Movimento – Noi d'altronde paghiamo un canone, non possiamo andare a vedere gli assetti societari. Scopriamo adesso quello che c’è dietro. Non è bello”. Parlare dell'autodromo di Enzo e Dino Ferrari è scoprire una ferita aperta. Ne sa qualcosa lo stesso Pier Luigi Bersani e contro di lui le armi le affilò l'allora giovane rottamatore, Matteo Renzi: “Attacca Davide Serra, ma poi a Imola il sindaco che lui ha scelto è in società nell'autodromo con un finanziere che ha società all'estero”. Bersani aveva dato dei maiali ai finanzieri con sede alle Cayman. La risposta fu un brillante titolo di Italia Oggi: “Bersaniani offshore”. Da quel momento in poi smise di parlare dell'argomento, e sappiamo come è andata a finire. Oggi in una trappola simile cade Beppe Grillo: non è in società con nessuno, bene specificarlo, ma paga l'affitto ai suoi nemici. “Non avevamo scelta. Lo scorso anno, a Roma, abbiamo dovuto attrezzare il Circo Massimo per l'intero evento e alla fine abbiamo sforato il budget, questa volta abbiamo ripiegato su una struttura già attrezzata per una due giorni in pieno ottobre”.

I referenti di Grillo in Emilia, comunque, non sapevano a chi venivano dati dei soldi. L’argomento autodromo, visto lo strapotere del Pd, è sempre stato una sorta di tabù. Nel 2011, ilfattoquotidiano.it, aveva spiegato molto bene il gioco di scatole cinesi che componevano la società, ma in quasi totale solitudine.

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