Basta tv, corsi e tanta paura:“tutor ”per i quattro grillini di Roma
Per dire quanto è grande la paura di vincere, tra i Cinque
Stelle circola un racconto quasi mitologico: “A Pomezia, all’inizio, per
consultare gli atti andavano negli uffici di notte, con la pila. Non si
fidavano dei funzionari...”. Se è andata così in un Comune di provincia,
ragionano, figuriamoci che potrebbe accadere se davvero il Movimento entrasse
nella stanza dei bottoni della Capitale. Così, quand’era quasi mezzanotte, giovedì
i quattro consiglieri grillini in Campidoglio sono usciti dalla Camera con un
mandato preciso: “Guai a voler primeggiare, nessuno provi a cavalcare la
visibilità di questi giorni: la partita di Roma è roba nazionale”. A Marcello
De Vito, Daniele Frongia, Enrico Stefàno e Virginia Raggi (in rigoroso ordine
alfabetico, come piace a loro) lo hanno spiegato non solo i parlamentari romani
guidati da Roberta Lombardi ma pure Luigi Di Maio, che già aizzò la folla in
Campidoglio ai tempi di Mafia Capitale.
Ma l’altolà non è bastato. E i quattro consiglieri si sono
ritrovati nel giro di poche ore su tutte le tv nazionali. Dopo l’ospitata di
gruppo da Lucia Annunziata, il programma di ieri, per dire, prevedeva: De Vito
da Liguori, la Raggi a L’aria che tira, Stefàno su Sky, Frongia - poi annullato
- a Quinta Colonna. Troppe uscite. Così ieri, da Milano, è arrivato lo stop. Il
rischio sovraesposizione è troppo alto, bisogna andarci piano. A novembre
dovrebbe essere pronto il programma, a gennaio si terrà la votazione web tra
gli iscritti. Al “98 per cento” il candidato sarà uno dei quattro. In ogni
caso, per il prescelto, è già pronto un corso di comunicazione accelerato.
Dalla Annunziata ha convinto Virginia Raggi - avvocato, 37 enne, mamma,
volontaria nei canili - De Vito resta il favorito, se non altro perché già nel
2013 fu lui a sfidare Marino. Anche lui è avvocato, mentre Frongia -
funzionario Istat - viene descritto come il più solido dei quattro, ma la sua
non è esattamente una faccia di quelle che bucano lo schermo. Ultimo, Stefàno,
28 anni, informatico, che prima di essere eletto già stava fisso in Campidoglio
per riprendere le sedute con la telecamera. Venerdì sera al ristorante Arturo,
sull’Aurelia, De Vito esultava: “In 4 contro 44 in due anni abbiamo ribaltato
il consiglio comunale”. Intorno, però, non tutti sono convinti che si debba
“vincere per forza”. Almeno non in tv.
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