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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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lunedì 19 ottobre 2015

Il mediatore - Nelle mani del vicepresidente della Camera la grana Pizzarotti: “Restiamo uniti”

Di Maio fa già il leader, vertice al bar con i sindaci


Un’ora e mezza senza microfoni, senza comizi, senza selfie. Novanta minuti passati a prendersi lamentele e proteste dagli amministratori che si sentono troppo soli. Ma pure a controbattere, a promettere novità, a cercare soluzioni. In un bar a un passo dall'autodromo di Imola, colui che studia da candidato premier, Luigi Di Maio, indossa i panni del mediatore: e attorno alle 10.30 si siede al tavolo con il dissidente che non arretra, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.
Assieme a loro, nel locale stipato di famigliole, attivisti e podisti in calzoncini, gli altri primi cittadini del Movimento: da Fabio Fucci di Pomezia ad Alvise Maniero da Mira, vicino Venezia. Due gli assenti, e di peso: il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, e quello di Civitavecchia, Andrea Cozzolino. Ma sono tanti, gli amministratori che vogliono risposte da Di Maio, responsabile degli enti locali nel Direttorio, quindi il loro referente ufficiale. In prima fila c’è Pizzarotti assieme al suo capogruppo Marco Bosi, ancora arrabbiati per l’agorà dei sindaci piazzata alle 10 di mattino del sabato, quando l'autodromo era un deserto. Ma il coro è più o meno unanime: ci avevate promesso un coordinamento, incontri periodici a Roma e invece siamo sempre lì nei Comuni a combattere in solitudine, senza una copertura politica. C’è solo una chat su WhatsApp , dove scambiare idee con Di Maio: troppo poco. All’inizio parlano soprattutto Pizzarotti e Bosi. E l’atmosfera è tesa. “No, no, non è così” sentono ripetere al sindaco, a voce alta. Di Maio scuote il capo, sorride amaro. Ma non sbotta mai. Vuole ricucire, con il Pizzarotti che pure è un paria agli occhi di Gianroberto Casaleggio. Ma che nel deputato campano ha sempre trovato un referente, capace di bloccare la sua espulsione nel dicembre 2014, rabbonendo proprio il guru. Di Maio va dritto: “Federico, se tu ogni volta te ne esci con parole eccessive sui giornali come faccio a ricucire con su?”. E quando parla di “su” il vicepresidente della Camera si riferisce a Milano, a Casaleggio. Pizzarotti replica: “È vero, mi sono arrabbiato nelle ultime ore. Ma era un anno che non dicevo nulla di duro”. Di Maio concede: “L’agorà è stata fissata a un orario sbagliato, era troppo presto. Ma non c’era nessuna voglia di penalizzarvi”. Parlano anche gli altri. Tra i più loquaci, Federico Piccitto, sindaco di Ragusa, che ha molto traballato per aver detto sì alle trivellazioni nel giugno scorso. “Una scelta obbligata” aveva spiegato. Ma diversi parlamentari avevano chiesto la sua testa. E Di Maio aveva tamponato. Nel bar di Imola, il sindaco siciliano invoca la presenza sul territorio dei parlamentari, appoggio. “La mia maggioranza ha tenuto in Consiglio, ma voi ci dovete aiutare, il Movimento deve tutelare i suoi amministratori”.
Ai colleghi dopo dirà: “Senza autorità non c’è responsabilità, almeno una volta lui deve venire a Ragusa ”. Lui, Di Maio, ascolta paziente. Sa che fuori del bar con vetrata ci sono cronisti. Prima di uscire, concede foto ricordo. Poi afferma: “È stata una riunione operativa, c’è l’esigenza di tenere assieme sindaci, giunta e consiglieri sui territori”. Ossia di evitare che i consiglieri facciano scherzi ai primi cittadini, votandogli contro (vedi il no a Nogarin sul bilancio). L’imperativo è scongiurare lotte tra correnti, soprattutto tra meet up. E le riunioni? “Cominceremo a farle a Roma con i sindaci. Poi io andrò nelle varie città a incontrare tutti gli eletti”. I sindaci ci sperano: “Potrebbe essere la volta buona”. Pizzarotti scappa via: “Non dico nulla”. Ma poi, tra un gazebo e l’altro, parla eccome: “Come potenziale candidato premier Di Maio è il migliore, è quello che rappresenta meglio il M5s”. Invoca: “Serve un meet up nazionale, sui programmi e su cosa serve per lavorare”. L’incontro con Grillo, come di consueto, non c’è stato. Il sindaco è secco ma non chiude: “Per incontrarsi serve la volontà reciproca, e da parte mia c’è sempre stata. La ragione non è mai da una parte sola”. Il moderatore Di Maio potrebbe apprezzare.


mercoledì 7 ottobre 2015

Pd, campagna sul web: “Il M5s non sa governare”

L’offensiva su social network e territoricontro i sindaci del Movimento


Francesco Nicodemo
Assalto al M5S “del buon governo”, in tre mosse. O meglio, in tre tappe. Comincia nei territori, dove si raccolgono notizie negative sui sindaci a 5Stelle. Prosegue sui social network, dove le pecche degli avversari vengono spiegate e rilanciate. E finisce su siti, giornali e magari programmi tv. Dal Pd assicurano che, per carità, “non esiste nessuna campagna”. Ma da alcuni giorni la Pd Community, la comunità virtuale dem, picchia duro e senza pause sugli amministratori del Movimento. Con un obiettivo chiaro: dimostrare che i 5Stelle non sanno governare. Una contro-narrazione da opporre a quella del M5s, che da tempo rivendica risultati molto positivi in tanti dei 16 Comuni che amministra. E che proprio sul tema del buon governo imposterà Italia5Stelle, la sua festa nazionale, fissata a Imola per il 17 e il 18 ottobre. Tanto che a tutti gli eletti è stato chiesto di portare “buone notizie” sul lavoro degli amministratori del M5s.

La Pd Community, creata nel 2014 dal renziano Francesco Nicodemo (ex responsabile comunicazione dem, ora consulente per i social di Palazzo Chigi) sta facendo l’esatto contrario. Riempie la rete dei passi falsi dei sindaci dei 5 Stelle, rilanciando i pezzi di siti e giornali, con appositi hashtag (aggregatori tematici): #classedirigentemaddeche (lanciato proprio da Nicodemo) e#ballea5stelle. A loro volta, molti articoli sono alimentati dalle segnalazioni di militanti e dirigenti dem. Un cerchio di comunicazione che si chiude. Un esempio perfetto riguarda il 5Stelle Fabio Fucci, sindaco di Pomezia, a cui Unita.tv ha dedicato due pezzi in una settimana. Il primo per contestare l’annuncio del sindaco di aver chiuso il bilancio con 7 milioni di attivo (“l’avanzo è stato di poco più di due milioni” scrive l’Unità). Il secondo ieri, per il suo intervento a L’aria che tira su La 7, in cui il sindaco annunciava che la sua compagna, assessore nella sua giunta, si è dimessa dalla giunta (falso, attestano Unità e Pd locale). Notizie dietro cui c’è anche il lavoro dei militanti dem. Impegnatissimi negli ultimi giorni anche nel segnalare problemi, veri o presunti, a Bagheria e a Civitavecchia, altri Comuni di peso del M5s. O a rilanciare infortuni conclamati, come la bocciatura del bilancio del Comune di Livorno, contro cui hanno votato anche i consiglieri del Movimento. A MARGINE , la sfilza di tweet, post e video per ironizzare su Alessandro Di Battista, reo di aver assicurato durante Ballarò che nei Comuni governati dal M5s non si paga più la Tasi (falso). Era il 15 settembre: e da quel giorno i dem si sono scatenati. Tanti indizi farebbero una prova: ossia che il Pd ha lanciato una campagna, in vista delle le Comunali della prossima primavera. “Siamo già in campagna elettorale, ce lo hanno detto chiaramente” raccontano dallo staff. Ma Nicodemo nega: “Non c’è nessuna campagna: semplicemente, i nostri militanti rispondono allo storytelling del M5s che sa governare. Su Pomezia ad esempio è stato il segretario dei Giovani democratici locali, Danilo Risi, a segnalare che Fucci stava mentendo”. Ma negli ultimi giorni avete riempito il web... “Normale dinamica della rete, le segnalazioni si sono moltiplicate. Se volessi lanciare una campagna, la farei a favore delle vaccinazioni, un tema su cui il M5S è stato spesso ambiguo”. Sulla stessa linea Alessia Rotta, deputata e responsabile comunicazione del Pd: “Nessuna strategia, solo una coincidenza di occorrenze”. Ma negli ultimi giorni avete alzato il tiro, no? “Diciamo che negli ultimi tempi i 5Stelle si sono esposti molto sul tema amministrazione, mandando in tv anche i loro sindaci. E se ti esponi devi aspettarti il contropiede”. Così dal Pd. E i 5Stelle? Pochi hanno notato l’offensiva dem, ma ne cominciano a parlare. Un parlamentare osserva: “Ora siamo impegnatissimi con Imola e le battaglie in Parlamento, ma l’attacco c’è”. Se ne è accorta anche la Casaleggio associati, raccontano. Ma nessuna contromossa: almeno per ora.

Commento personale all'articolo:
Gli anziani hanno sempre ragione: "Quando la volpe non può arrivare all'uva dice che è acerba". Carissimi lettori, si sono aperte le danze ed è iniziata la vera e propria campagna diffamatoria contro i "governatori" del Movimento 5 Stelle e contro il Movimento tutto. Anche se Francesco NICODEMO (ex responsabile comunicazione dem, ora consulente per i social di Palazzo Chigi) continuerà a negare a spada tratta, i fatti lo stanno contraddicendo. Vogliono dimostrare che il M5S ancora non è pronto a prendere in mano le redini di un Paese che la vecchia politica ha portato alla rovina e, come il vecchio comunismo insegna, per togliersi di mezzo un nemico scomodo iniziano a buttargli addosso fango. Mi viene solo da ridere....