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martedì 29 marzo 2016

Corrado, il candidato M5s contro i rivali: “Partiti falliti. E noi abbiamo perso 3 mesi”

Gianluca Corrado, candidato Sindaco del M5S a Milano
Lo ammette: “Abbiamo perso tre mesi”. Ma Gianluca Corrado, ora candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Milano, si dice sicuro di poter recuperare. “Anche perché gli altri candidati in questi tre mesi non hanno fatto molto”. Il tempo “perso” è quello in cui si è consumata la candidatura di Patrizia Bedori, eletta già l’8 novembre 2015 e poi sommersa da critiche irripetibili sul suo aspetto fisico, a cui ha reagito facendo il suo “passo di lato”. Ora dice: “In una squadra, ognuno ha il suo compito: io preferisco una vita da mediano, l’attaccante è Corrado”.
E Corrado prende subito sul serio il suo ruolo. “Per ora siamo dati al 10 per cento, con Stefano Parisi e Giuseppe Sala certi di andare al ballottaggio. Ma noi puntiamo a scardinare questa previsione e arrivare al ballottaggio. I tre manager in gara, Parisi, Sala e Corrado Passera, rappresentano il fallimento del sistema partitico, ormai incapace di proporre candidature politiche. Noi siamo invece cittadini comuni che desiderano farsi Stato”. Nel 2011, il Movimento raccolse a Milano soltanto il 3,4 per cento. Ma allora c’era l’entusiasmo della “rivoluzione arancione” di Giuliano Pisapia; oggi quel capitolo è chiuso e una consistente fetta dell’elettorato è ancora incerta e tutt’altro che affascinata dai tre manager. Gianluca Corrado, 39 anni, avvocato nato a Messina e cresciuto a Lipari, vive a Milano dal 2002. In fondo, ha “studiato da sindaco”, Verso il voto perché è da cinque anni che lavora a fianco di Mattia Calise, il consigliere comunale Cinque Stelle di Milano. Ha seguito, da avvocato, tutti i dossier della politica comunale e con Calise ha predisposto venti denunce sull’operato dell’amministrazione: dalle opere per il metrò M4 agli appalti irregolari, dall’inquinamento atmosferico alla gestione dei fondi regionali. Ora, dopo la conferma della votazione online (634 sì su 876 iscritti), ha iniziato la sua campagna con il tema della sicurezza. “Sì, ho detto che ho una grande ammirazione per Rudolph Giuliani, il magistrato italoamericano diventato sindaco di New York. Hanno fatto subito dell’ironia sul suo slogan, ‘tolleranza zero’. Ma le pare accettabile che a Milano ti rubino una bicicletta a settimana? I cittadini non ne possono più. Bisogna porre un argine alla microcriminalità. Di Giuliani mi piace la teoria della finestra: se vivi in un posto con le finestre rotte, ti sembra normale prendere un sasso e rompere anche tu un vetro. Ma se le finestre sono tutte integre, se la città è ben tenuta, ci pensi due volte a prendere in mano il sasso. Più che ‘tolleranza zero’, io dico: rispetto della legalità”.
Poi la città metropolitana: “Gli altri candidati la considerano un modo per accentrare a Milano le decisioni per tutti i Comuni della ex Provincia. Invece deve succedere l’inverso: Milano policentrica, ognuna delle nove zone in cui è divisa deve contare quanto Sesto San Giovanni, le nove municipalità e i Comuni devono essere paritari”. Poi Corrado dà una stoccata alla gestione Pisapia: “Dobbiamo dirlo chiaro: la macchina comunale non funziona. Certo, Milano non è Roma. Ma non è neanche il paradiso d’efficienza e legalità che raccontano. È mai possibile che il Comune abbia 204 milioni di crediti non riscossi? Una parte deriva dalle case popolari, e lì dovremo distinguere tra chi non paga perché non può e i furbi che tolgono una casa a chi ne ha davvero bisogno. Ma il 30% dei crediti deriva da immobili commerciali! Non è tollerabile che non vengano riscossi milioni di euro che potrebbero servire per ristrutturare quelle case popolari che a Milano sono vuote perché inagibili”. Anche l’inquinamento in città non è più accettabile: “Il superamento del Pm10 non è un’emergenza, ma è strutturale. Bisogna sostituire le caldaie condominiali vecchie, disincentivare l’uso delle auto e rendere elettrici i mezzi pubblici”. La campagna elettorale è appena partita, ma Corrado ai suoi avversari promette di far vedere le stelle.
Gianni Barbacetto – Il Fatto Quotidiano – 29 marzo 2016 – pag. 15

venerdì 25 marzo 2016

Milano, i 5Stelle ripartono da Corrado - Voto blindato sul blog per l’avvocato

Dopo il ritiro della Bedori, un nome voluto dai vertici
E alla fine venne il terzo. Gianluca Corrado, 39 anni, avvocato, nato a Messina, è il nuovo candidato sindaco dei Cinque Stelle a Milano. Prende il posto di Patrizia Bedori, scelta dagli iscritti milanesi nel novembre scorso con una votazione nelle urne, ma mai accettata a pieno da vertici e base. Tanto da ritirarsi il 14 marzo scorso con un significativo sfogo su Facebook (“Mi avete chiamato casalinga, brutta, grassa e disoccupata”). Il secondo più votato, Livio Lo Verso, si era già fatto da parte da tempo. E allora Gianroberto Casaleggio e il Direttorio hanno puntato su Corrado, terzo a novembre, e ieri incoronato con una votazione web confermativa sul blog di Grillo. Di fatto, scelta per blindare una candidatura percepita come un po’debole dopo i recenti problemi. Gli attivisti milanesi dovevano solo dire sì o no. E il 72 per cento (634 voti) ha dato il via libera. Diversi tra eletti e iscritti avrebbero preferito una nuova votazione con doppio turno, con una rosa di candidati. Ma il tempo era ormai poco, e bisognava ripartire in fretta, superando anche le tensioni della scorsa votazione. Forti soprattutto tra Corrado e Lo Verso, sussurrano. Screzi che a novembre sarebbero costati l’investitura all’allora favoritissimo Corrado, noto per il suo sostegno legale agli attivisti milanesi, in ottimi rapporti anche con molti parlamentari. “Siamo pronti a lavorare per far diventare Milano una città a misura di famiglia, in cui le periferie tornino a vivere” le prime parole del neo candidato-sindaco. E dalla Bedori arriva appoggio: “Ognuno in una squadra ha un ruolo, Corrado è tagliato per fare l’attaccante, io no, preferisco la vita da mediano”. 
Il Fatto Quotidiano – 25 magio 2016 – pag. 10

martedì 15 marzo 2016

“C’è un Paese ancora misogino Ma io non voglio quote rosa”

Le frasi contro Patrizia Bedori e Giorgia Meloni confermano che c’è ancora molto da fare contro la misoginia. Ma io faccio parte di un movimento che in tante città ha candidato delle donne: se non poni ostacoli alla partecipazione, la rappresentanza femminile trova il suo giusto spazio. E allora non c’è neppure bisogno delle quote rosa”. Chiara Appendino, 31 anni, dal 19 gennaio scorso mamma di Sara, è la candidata sindaco a Torino dei Cinque Stelle. Bocconiana, ex imprenditrice, bella.
L’ormai ex candidata del M5s a Milano, Patrizia Bedori, si è ritirata “per la troppa pressione”. Ma in un post su Facebook se la prende anche con alcuni del Movimento: “Avete usato termini come casalinga e disoccupata per offendermi, per darmi della sfigata”.
Ho letto, mi ha colpito molto. Chi le ha rivolto certe offese va assolutamente condannato.
Le hanno dato anche della “brutta e grassa”. E la Bedori lo dice chiaro, se non sei bella paghi dazio. È d’accordo?
Purtroppo ormai l’aspetto conta in politica, sia per gli uomini che per le donne: viviamo in una società mediatica. Ma non dovrebbe accadere. Cosa c’entra la bellezza con la capacità di amministrare?
Ha parlato in queste settimane con la Bedori? Le aveva confidato questi problemi?
Ci siamo sentite solo via telefono, su temi di programma. Non mi aveva mai parlato di questi fatti, non ci sarebbe stato tempo e modo. Mi dispiace molto per quanto le è accaduto, ma con questo sfogo Patrizia ha dimostrato la sua sincerità, la sua qualità umana: spero che la metta a frutto per la comunità, anche in futuro.
Lei è una bella donna. Il suo aspetto l’ha aiutata?
No, io sono stata scelta sul territorio per il lavoro fatto in questi anni. E non valuto le persone in base al loro aspetto.
Guido Bertolaso ha invitato Giorgia Meloni a non candidarsi “perché deve fare la mamma”.
C’è una parte del Paese ancora convinta che una donna debba scegliere tra lavoro e famiglia. Un modo di pensare vecchio.
Anche lei è madre da poche settimane. A novembre, quando è stata scelta da 250 grandi elettori del M5s a Torino, non le hanno posto il problema?
Mi hanno solo chiesto se me la sentivo di candidarmi. Non volevano costringermi, caricarmi di un peso. E io ho risposto che me la sentivo. Del resto sono stata fortunata: ho avuto una gravidanza serena, la mia famiglia mi ha aiutata, ho una sicurezza economica. E poi, guardi, tante mamme lavorano, magari svolgendo professioni usuranti. Perché non lo dovrebbe fare una donna impegnata in politica?
L’Italia è un paese misogino?
C’è ancora molto da fare. Un rapporto di Open Polis appena uscito dimostra come siano ancora poche le donne che ricoprono ruoli apicali in politica o nella pubblica amministrazione. E poi le retribuzioni femminili sono mediamente più basse. La vera parità è ancora lontana.
Anche nel M5s? Lo sfogo della Bedori può essere una spia.
No. A queste Comunali il Movimento ha tante donne candidate come sindaco, in grandi città. E poi la mia storia racconta che non esiste discriminazione: nel 2011 nel Consiglio comunale di Torino siamo entrati io e un collega, e nelle circoscrizioni municipali il M5s è rappresentato per il 40 per cento da donne.
Però il problema generale esiste. Come si rimedia, magari con le quote rosa?
Non le amo. Se la partecipazione è libera, come nel Movimento, non penso siano necessarie. Devono essere uno strumento limite, magari da imporre per certi consigli di amministrazione.
Lei ha varato una sorta di bando per scegliere la giunta, prima del voto. Quante donne si sono proposte?
In un mese sono arrivati 250 curricula, quasi la metà da donne.
E in giunta quante saranno?
La mia intenzione è garantire la piena parità di genere, metà e metà. Ora posso salutarla? Vado a vedere se la bimba dorme.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 15 marzo 2016 – pag. 3

lunedì 9 novembre 2015

Comunali Milano 2016, primarie M5S. Il candidato sindaco è Patrizia Bedori: “Ora voce ai cittadini”

Patrizia Bedori con il Consigliere uscente Mattia Calise
Consigliere di zona 3 (Porta Venezia) e disoccupata di 52 anni, è uno dei volti storici del Movimento nel capoluogo lombardo. Alle elezioni tra gli iscritti ha battuto i favoriti Livio Lo Verso e Gianluca Corrado (secondo e terzo secondo alcune indiscrezioni). Circa 300 le persone al voto, anche se i dati ufficiali saranno diffusi nei prossimi giorni. Assenti Casaleggio e il figlio Davide
La differenza l’ha fatta un comizio. Poi gli anni di militanza nel Movimento 5 Stelle e la capacità di evocare il senso di appartenenza di chi c’era anche quando “eravamo un gruppo di matti in uno scantinato”. Il M5S a Milano dopo un giorno di voto tra gli iscritti ha deciso di candidare per la poltrona di sindaco Patrizia Bedori:52 anni, disoccupata e diplomata in comunicazioni visive, ha battuto i due favoriti Livio Lo Verso e Gianluca Corrado (secondo e terzo stando alle prime indiscrezioni).
“Sono emozionata di far parte di questa bellissima comunità”, ha detto Bedori subito dopo l’annuncio. “Spero di cambiare davvero Milano. Ora la voce va data ai cittadini: lo dice anche il primo articolo della Costituzione”. L’elezione è stata fatta con il metodo Condorcet: per ogni candidato si poteva esprimere un voto da 1 a 8. I dati ufficiali saranno diffusi a partire da martedì 10, ma secondo alcune indiscrezioni questa è la classifica di gradimento finale in ordine decrescente: Patrizia Bedori, Livio Lo Verso, Gianluca Corrado, Franz Forcolini, Antonio Laterza, Fulvio Martinoia, Matteo Cattaneo e Walter Monici. Circa 300 le persone che si sono presentate all’auditorium Valvassori Peroni nell’arco della giornata (si votava dalle 11 alle 18). Attesi ma non si sono visti Gianroberto Casaleggio e il figlio Davide. Il deputato Manlio Di Stefano ha provato a telefonare al fondatore M5S, ma “aveva il cellulare staccato” e l’ipotesi finale dopo una lunga attesa di militanti e giornalisti è che “non abbia la residenza a Milano”. Potevano votare gli iscritti certificati e abitanti del capoluogo lombardo, mentre i candidati sono stati segnalati ciascuno dai meetup di ogni zona. Alla fine ha vinto l’unica donna in corsa e il volto che più riporta alle origini il Movimento. Bedori era tra i nomi che avrebbero potuto strappare l’investitura, ma a convincere la platea è stato il comizio di presentazione lunedì 2 novembre. Lì ha parlato delle sue battaglie nel quartiere (dalla campagna per togliere la plastica dalle mense agli accessi gratuiti agli impianti sportivi per i disabili) e ha rivendicato “di non conoscere nemmeno i corridoi della Casaleggio associati”. Grillina della prima ora, lei c’era in uno dei giorni fondativi del Movimento 5 Stelle (Teatro Smeraldo, anno 2009) e sempre lei ha convinto tutti di poter essere la donna che difenderà principi e valori nella lunga campagna elettorale che aspetta il M5S. Papà musicista e con una lunga storia nella sinistra, Bedori va a scuola da qualche mese per imparare la democrazia partecipata (ha appena finito un master sull’argomento). Ha vinto così il volto genuino che ricorda le origini, con un passo indietro che manda un segnale forte anche ai vertici. Non ce l’hanno fatta l’avvocato Corrado (che tanto il consigliere Mattia Calise avrebbe voluto) e nemmeno il dipendente della pubblica amministrazione ed esperto di tematiche del lavoro Livio Lo Verso. Le speranze di vittoria nella difficile Milano sono ancora risicate e gli attivisti hanno deciso di seguire più l’istinto e meno le strategie elettorali.
A introdurre la vincitrice è stato il consigliere Calise che ha lasciato così il testimone: “Oggi scegliamo il candidato sindaco in una situazione diversa rispetto al 2011″, ha commentato. “Sono emozionato di essere qui. Nonostante lo scarso peso in consiglio comunale in questi anni abbiamo visto crescere la nostra esperienza e le altre forze politiche cambiare. Non siamo più il gruppo di pazzi che ha candidato un ventenne (cinque anni fa Calise aveva 20 anni ndr). Oggi corriamo per vincere, abbiamo un gruppo di parlamentari e uno staff: tutti lavoriamo in squadra per cambiare la politica. E’ un contesto diverso che ci metterà alla prova”.
I 5 Stelle a Milano sanno di avere davanti una sfida difficile nonostante i buoni sondaggi a livello nazionale. Anche per questo hanno deciso di accelerare i tempi per la scelta del candidato e di essere tra i primi a presentare un volto. Dal prossimo weekend si penserà al programma, il vero nodo su cui sperano di fare la differenza. La lunga giornata elettorale per i 5 Stelle in realtà è stata piuttosto l’occasione di rivedersi e scaldarsi per la campagna. Nel gazebo davanti ai seggi si distribuivano volantini, ma anche vino, pane e Nutella. “Togliamoci questo peso del candidato da dare in pasto alla stampa”, borbottavano i gruppetti davanti ai cancelli, “e poi pensiamo alle cose serie. Tanto per noi uno vale l’altro: l’importante è che ci ascolti”.

venerdì 6 novembre 2015

Ecco i candidati a Sindaco di Milano - Conosciamoli bene

Lo diciamo da sempre, un cittadino informato è un cittadino sovrano.
Per questo motivo, a differenza degli altri gruppi politici, noi approfondiamo la conoscenza dei candidati che andremo a votare per scegliere il candidato sindaco per il MoVimento 5 Stelle Milano.
Siccome molti di voi parteciperanno alle votazioni, che si terranno domenica 8 Novembre all’Auditorio di via Valvassori Peroni a Milano, vi chiedo di prendervi del tempo e studiare i loro profili:
PATRIZIA BEDORI
Curriculum: http://goo.gl/MuynZ8

MATTEO CATTANEO
Curriculum: http://goo.gl/PFjHfe

GIANLUCA CORRADO
Curriculum: http://goo.gl/IBlblq

FRANZ FORCOLINI
Curriculum: http://goo.gl/Jgjvej

ANTONIO LATERZA
Curriculum: http://goo.gl/QvvaGY

LIVIO LO VERSO
Curriculum: http://goo.gl/RUzgwb

FULVIO MARTINOIA
Curriculum: http://goo.gl/517xlI

WALTER MONICI
Curriculum: http://goo.gl/mMRWFZ

Passate parola e scegliete informati!

E’ solo questione di tempo…

martedì 3 novembre 2015

I volti dei candidati grillini a Milano

Gli otto nomi tra cui i grillini dovranno scegliere per il capoluogo lombardo. La selezione è cominciata ieri sera, quando gli otto aspiranti si presenteranno davanti agli attivisti. Poi al voto in un Auditorium e non sul web
Il Corriere della Sera pubblica oggi in un’infografica volti e identikit degli otto candidati del MoVimento 5 Stelle alle comunarie per il sindaco di Milano. I nomi sono: Patrizia Bedori, 52 anni, disoccupata. Ha un diploma in comunicazione visive. Attivista Cinque Stelle dal 2009, è portavoce al Consiglio di zona 3 a Milano; Livio Lo Verso, 48 anni, laureato in Scienze politiche, quadro nella pubblica amministrazione, è nel Movimento dal 2010. Esperto in tematiche del lavoro. Gianluca Corrado, 39 anni, avvocato, è attivista con i Cinque Stelle dal 2012 e ha fornito negli anni supporto legale per diverse battaglie di comitati e gruppi di cittadini. Walter Monici, 66 anni, una laurea in Architettura, è designer.


Nel Movimento da tre anni, si occupa di volontariato nell’ambito della mobilità sostenibile Antonio Laterza, 47 anni, consulente informatico, laureato in Ingegneria, è nel M5S dal 2010: si è occupato delle problematiche relative alle esondazioni del Seveso Francesco Forcolini, 70 anni, pensionato, diplomato, è nei Cinque Stelle dal 2012.
Attivista di zona 2, si è impegnato in diversi gruppi di lavoro dei pentastellati
Fulvio Martinoia, 34 anni, sistemista informatico, un diploma in telecomunicazioni, è attivista dal 2010, impegnato in diverse battaglie in Liguria, Piemonte e Lombardia. Matteo Cattaneo, 53 anni, architetto, è attivista dei Cinque Stelle in zona 7 a Milano dal 2013: si occupa di problematiche urbanistiche e ambientali



Fonte

lunedì 2 novembre 2015

Comunali Milano, candidati sindaco M5S: dall’avvocato al pensionato all’attivista per i referendum. Gli 8 nomi in corsa

Ultimo raduno ad Imola il 17 e 18 ottobre 2015
Nella lista nessuna sorpresa: non ci sono volti di vip o intellettuali della società civile. A contendersi l'investitura sono attivisti storici della zona: da Livio Lo Verso a Gianluca Corrado fino a Fulvio Martinoia, Antonio Laterza e Patrizia Bedori (unica donna). Il voto finale domenica 8 novembre
Un avvocato, un designer, una disoccupata, un architetto, un pensionato, un consulente informatico, un dipendente della Pubblica amministrazione, un programmatore. Sono questi gli otto candidati sindaco del Movimento 5 Stelle a Milano che domenica 8 novembre gli iscritti potranno votare alle urne (vere e non in rete, anche se su computer allestiti sul posto) per arrivare a una scelta finale condivisa. Nella lista nessuna sorpresa: per i vip o gli intellettuali della società civile bisognerà aspettare ancora. I nomi infatti, proposti dai Meetup delle singole zone in cui è divisa la città, sono quelli di attivisti storici che a Milano militano nel Movimento dagli inizi: facce conosciute tra incontri e banchetti, ma che per il momento dicono poco a chi non è dell’ambiente.
In serata gli 8 si presenteranno per la prima prova: la graticola. In una sala comunale saranno sottoposti alle domande incrociate degli attivisti e dovranno motivare la loro decisione di candidarsi per la poltrona di sindaco. In regia i parlamentari lombardi (da Manlio Di Stefano a Vito Crimi) e naturalmente il consigliere comunale Mattia Calise, cinque anni fa considerato il ragazzo prodigio nel Movimento, ma che per il momento ha deciso di ritirarsi dalla corsa.
Gianluca Corrado, Livio Lo Verso, Antonio Laterza e Fulvio Martinoia sono le facce che partono in vantaggio. Corrado è di Lipari (Isole Eolie), ma “milanese di adozione”. 39 anni, è avvocato e attivista dal 2012 ed è conosciuto per il sostegno che ha dato ai gruppi locali dal punto di vista legale. Il suo è il nome che piace nei corridoi della Casaleggio associati. Lo Verso (48 anni) invece si presenta con il biglietto da visita della delibera popolare (di cui è stato il primo firmatario) per l’introduzione del referendum propositivo a Milano. Una battaglia vinta a fine 2014 e che gli ha fatto acquisire una forte credibilità all’interno del Movimento. E’ dipendente della Pubblica amministrazione, attivista dal 2010 e laureato in Scienze politiche.
Nel gruppo dei favoriti c’è poi Martinoia. 34 anni, diploma in telecomunicazioni e sistemista informatico, è stato candidato (ma non eletto) alle elezioni politiche del 2013. E’ stato molto attivo nella campagne elettorale per le Regionali in Liguria: sempre a fianco di Alice Salvatore, era nello staff ufficiale per il voto di maggio scorso. Nel gruppo di quelli che sperano nell’investitura c’è anche Laterza: 47 anni, consulente informatico e una laurea in ingegneria, è un altro dei nomi che in tanti si aspettavano. Forse tra i volti più comunicativi, anche se in generale nessuno brilla su quel fronte.
In corsa c’è una sola donna: Patrizia Bedori. 52 anni, un diploma in comunicazioni visive e attualmente disoccupata, è portavoce del consiglio di zona 3 a Milano. Attivista dal 2009, è l’unica chance per i 5 Stelle di candidare un volto femminile (aspetto che non dispiace nemmeno a Gianroberto Casaleggio), ma di sicuro non parte tra i favoriti. Condizione simile per Matteo Cattaneo, architetto di 53 anni. Attivista della zona 7, in questi anni, dice, ha concentrato il suo impegno “in particolare su problematiche urbanistiche e ambientali”. 
Chiudono la lista Francesco Forcolini (70 anni) e Walter Monici (66 anni). Sono i meno giovani del gruppo e per una buona parte degli attivisti questo viene visto come un elemento a favore. Dopo l’esperienza del giovanissimo Calise, in tanti pensano che non sarebbe male giocare la carta dell’esperto. Forcolini (“Francesco detto Franz”) è pensionato, ha un diploma di maturità scientifica ed è attivo nei Meetup milanesi dal 2012. Il suo più diretto avversario è il designer Monici che, laureato in architettura, rivendica il suo impegno nei gruppi locali da 3 anni per la “mobilità sostenibile”.
I 5 Stelle partono così per primi per la corsa alle Comunali 2016.Mentre a destra si cerca il nome che possa mettere d’accordo Lega e Forza Italia e a sinistra si tenta di arginare l’effetto delusione per il passo indietro del sindaco Pisapia, i grillini nel giro di 7 giorni avranno il volto su cui puntare il tutto e per tutto. Ancora una volta però, non c’è il nome noto che possa trascinare il Movimento a una vittoria concreta. Tra le città al voto Milano resta la più difficile e l’obiettivo per il momento è reggere il colpo, o almeno quello di dare la rincorsa per quello che è l’unico pensiero fisso di Grillo e Casaleggio: le prossime elezioni politiche.