VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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sabato 26 marzo 2016

“I palazzinari bussino pure Tanto, se vinco, cambio tutto”

Virginia Raggi - La candidata dei Cinque Stelle a Roma: “Sostituirò i manager di tutte le municipalizzate, hanno fatto un disastro”
“Ma quante domande di gossip mi fa?”. Pomeriggio romano, palazzo di epoca umbertina, a pochi metri da piazza San Giovanni. Al tavolo di uno studio legale, tra faldoni e stampe della Roma che fu, la candidata sindaco dei Cinque Stelle Virginia Raggi sbuffa e sorride. Ce l’ha con il cronista del Fatto che le chiede del suo aspetto fisico, di Cesare Previti, dei fotografi. Ma i temi centrali dei 40 minuti di colloquio sono altri.
Il Messaggero, il quotidiano del costruttore Caltagirone, e il Pd la accusano di aver fatto crollare il titolo in Borsa della municipalizzata Acea, annunciando che da sindaco cambierà il management. Pentita dell’annuncio?
Niente affatto. Questi attacchi dimostrano solo che hanno paura di una mia vittoria, e che altri partiti stanno con Caltagirone. Ma questo è solo l’inizio: di attacchi del genere me ne aspetto una valanga.
È giusto annunciare il cambio?
Sì, è un mio pieno diritto. Vorrei che anche gli altri candidati rispondessero sul tema.
Vuole nuovi vertici anche per le altre partecipate?
Assolutamente sì, cambieremo management in tutte le società partecipate, visto il disastro generale.
Lei si lamenta di Caltagirone, ma questa è anche la città dei costruttori. Se Caltagirone le chiedesse un incontro glielo concederebbe?
Certo, lo starei ad ascoltare. Dopodiché la nostra risposta ai “palazzinari”, come li chiamano tutti, sarà una proposta di edilizia alternativa. Ma non le do i dettagli, sarà una bella novità.
Quanti sono i dipendenti del Comune di Roma?
Circa 23 mila quelli diretti, 26 mila quelli delle partecipate.
Troppi o pochi?
Sicuramente non sono pochi. Di certo sono male organizzati. Innanzitutto bisogna capire dove c'è eccedenza di personale, riequilibrare tra i vari dipartimenti. Poi è necessario formarli.
Beppe Grillo mesi fa promise: “A Roma azzereremo le amministrazioni, ci saranno pesanti contraccolpi”.
Grillo mise il dito nella piaga, evidenziando un’amministrazione asservita al potere politico. Faremo sì che tutti si adeguino alla legge, e con il loro aiuto. L’amministrazione si salva solo con il contributo dei suoi dipendenti: sono i primi a voler lavorare bene.
E i sindacati? Ricorda Di Battista? “Se vinciamo ci faranno subito uno sciopero contro”.
I sindacati sono stati silenti, per anni, mentre i partiti spolpavano Roma. Quando andremo direttamente a parlare con i dipendenti, capiranno il cambio di passo.
Vuole evitare il confronto con i sindacati?
No, voglio solo che non tutelino più interessi di pochi. Sarò contenta di incontrarli, si può collaborare.
Appalti: Raffaele Cantone evidenzia il ricorso sistematico ad affidamenti senza gara.
Bisogna uscire dall’emergenza e applicare la legge. Appena eletti faremo subito una verifica di tutti gli appalti in corso, per capire le scadenze. Poi organizzeremo i bandi, secondo la legge.
I sondaggi la danno in testa, i giornali stranieri la riempiono di elogi. Euforica?
È una nuova dimensione, siamo contenti dell’interesse nei nostri confronti.
Nei suoi confronti.
No, verso di me e il M5s. Io sono solo un terminale.
Il Guardian l'ha definita “raffinata figura politica”, per l'Economist lei potrebbe essere “una candidata democratica o repubblicana ”. La vedono come “la svolta moderata” del M5s.
A colpirmi è la diversità di domande tra i giornalisti della stampa estera e quelli italiani. I cronisti italiani sono molto interessati al gossip, mi chiedono dei sondaggi, dei miei avversari. Quelli stranieri invece sono interessati alla nostra visione di Roma, ai temi.
Le danno fastidio i complimenti per il suo aspetto?
Ecco, vede... Mi lasciano indifferente. Il buon giornalismo dovrebbe parlare delle soluzioni. E poi si parla dell’aspetto fisico delle donne, mai di quello degli uomini.
L’ex candidata del M5s a Milano, Patrizia Bedori, si è ritirata con una nota: “Mi avete chiamata casalinga, brutta e obesa”. C'è sessismo nei 5Stelle?
Se certi episodi sono avvenuti sono solo da condannare. Ma tutta la società italiana è un po’ sessista.
Ha fatto il praticantato nello studio di Cesare Previti. Ma sul curriculum non lo ha scritto.
Perché non si usa metterlo.
Cosa faceva?
Andavo in tribunale, facevo notifiche, depositavo atti. Quello che fanno tutti i praticanti.
E Previti? Che tipo era?
Ci dicevamo buongiorno e buonasera. Non prendevo istruzioni da lui. Trovo assurdo che me lo chieda.
Il M5s ha annunciato una squadra, per la campagna elettorale e anche per l’amministrazione di Roma. Lei verrà commissariata?
Assolutamente no, semplicemente su certi temi di respiro nazionale ci consulteremo, come accade già ora, con parlamentari e eletti.
Secondo il codice di comportamento “le proposte di nomina dei collaboratori dovranno essere approvate dallo staff coordinato dai garanti del M5s”, cioè Grillo e Casaleggio. Le scelte importanti le dovrà prendere con loro.
Se sarà necessario ci sentiremo. Ma il sindaco sarò io.
Ha incontrato Casaleggio pochi giorni fa. È vero che l’ha esortata a mantenere il suo profilo moderato?
Mi ha consigliato di rimanere me stessa.
Chi sarà il vicesindaco? Di Battista aveva suggerito Marcello De Vito, secondo nelle Comunarie.
È prematuro parlarne.
E gli assessori come li sceglierà, con un bando?
Valuteremo, stiamo esaminando curricula di persone che conosciamo o con cui abbiamo lavorato. Vedremo se annunciare i nomi prima del voto.
Il M5s è democratico? A Roma sono fioccate espulsioni. E i cacciati vogliono invalidare le Comunarie.
Robetta. È gente che si era avvicinata ad altri partiti e poi ha provato a rientrare. Certe scalate degli ultimi giorni erano sospette.
I fotografi la pedinano ancora? Si era lamentata...
Se lo fanno ancora sono molto bravi a nascondersi.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 26 marzo 2016, pag. 9

lunedì 21 marzo 2016

LA CORSA AL CAMPIDOGLIO Meloni: “Mai stata fascista, Berlusconi abbandoni Bertolaso”

Spero che Berlusconi ci ripensi su Bertolaso. Sarebbe sbagliato il contrario. La posta in gioco è troppo alta”. Parole di Giorgia Meloni, candidata a sindaco di Roma di Fratelli d’Italia e della Lega di Matteo Salvini, a “In 1/2 ora”, la trasmissione di Rai 3 condotta da Lucia Annunziata. “Io spero di recuperare anche Forza Italia –ha detto l’ex ministra –poi io la invito a guardare i sondaggi che parlano di una partita a tre tra me, Giachetti e Raggi”. Sull’ex capo della Protezione civile, Meloni ha aggiunto: “Credo che in cuor suo Berlusconi si renda conto che io sono un candidato più forte di Bertolaso. Lui ha un curriculum straordinario ma che si può applicare solo se riuscisse ad arrivare a fare il sindaco. Invece Bertolaso con i romani ha un problema di empatia. E comunque non era un candidato unitario, la Lega su di lui non ci sarebbe stata”. La Meloni ha negato un eventuale appoggio al ballottaggio alla candidata dei 5 Stelle, Virginia Raggi. Infine ha parlato delle sue origini politiche: “Non ho bisogno di definirmi con qualcosa del secolo scorso, io sono italiana. Sono nata nel 1977, quindi non sono mai stata fascista. Quando guardo piazza Venezia non penso al duce ma agli automobilisti che inorridiscono per le buche”.
Il Fatto Quotidiano – 21 marzo 2016 – pag. 3

martedì 15 marzo 2016

“C’è un Paese ancora misogino Ma io non voglio quote rosa”

Le frasi contro Patrizia Bedori e Giorgia Meloni confermano che c’è ancora molto da fare contro la misoginia. Ma io faccio parte di un movimento che in tante città ha candidato delle donne: se non poni ostacoli alla partecipazione, la rappresentanza femminile trova il suo giusto spazio. E allora non c’è neppure bisogno delle quote rosa”. Chiara Appendino, 31 anni, dal 19 gennaio scorso mamma di Sara, è la candidata sindaco a Torino dei Cinque Stelle. Bocconiana, ex imprenditrice, bella.
L’ormai ex candidata del M5s a Milano, Patrizia Bedori, si è ritirata “per la troppa pressione”. Ma in un post su Facebook se la prende anche con alcuni del Movimento: “Avete usato termini come casalinga e disoccupata per offendermi, per darmi della sfigata”.
Ho letto, mi ha colpito molto. Chi le ha rivolto certe offese va assolutamente condannato.
Le hanno dato anche della “brutta e grassa”. E la Bedori lo dice chiaro, se non sei bella paghi dazio. È d’accordo?
Purtroppo ormai l’aspetto conta in politica, sia per gli uomini che per le donne: viviamo in una società mediatica. Ma non dovrebbe accadere. Cosa c’entra la bellezza con la capacità di amministrare?
Ha parlato in queste settimane con la Bedori? Le aveva confidato questi problemi?
Ci siamo sentite solo via telefono, su temi di programma. Non mi aveva mai parlato di questi fatti, non ci sarebbe stato tempo e modo. Mi dispiace molto per quanto le è accaduto, ma con questo sfogo Patrizia ha dimostrato la sua sincerità, la sua qualità umana: spero che la metta a frutto per la comunità, anche in futuro.
Lei è una bella donna. Il suo aspetto l’ha aiutata?
No, io sono stata scelta sul territorio per il lavoro fatto in questi anni. E non valuto le persone in base al loro aspetto.
Guido Bertolaso ha invitato Giorgia Meloni a non candidarsi “perché deve fare la mamma”.
C’è una parte del Paese ancora convinta che una donna debba scegliere tra lavoro e famiglia. Un modo di pensare vecchio.
Anche lei è madre da poche settimane. A novembre, quando è stata scelta da 250 grandi elettori del M5s a Torino, non le hanno posto il problema?
Mi hanno solo chiesto se me la sentivo di candidarmi. Non volevano costringermi, caricarmi di un peso. E io ho risposto che me la sentivo. Del resto sono stata fortunata: ho avuto una gravidanza serena, la mia famiglia mi ha aiutata, ho una sicurezza economica. E poi, guardi, tante mamme lavorano, magari svolgendo professioni usuranti. Perché non lo dovrebbe fare una donna impegnata in politica?
L’Italia è un paese misogino?
C’è ancora molto da fare. Un rapporto di Open Polis appena uscito dimostra come siano ancora poche le donne che ricoprono ruoli apicali in politica o nella pubblica amministrazione. E poi le retribuzioni femminili sono mediamente più basse. La vera parità è ancora lontana.
Anche nel M5s? Lo sfogo della Bedori può essere una spia.
No. A queste Comunali il Movimento ha tante donne candidate come sindaco, in grandi città. E poi la mia storia racconta che non esiste discriminazione: nel 2011 nel Consiglio comunale di Torino siamo entrati io e un collega, e nelle circoscrizioni municipali il M5s è rappresentato per il 40 per cento da donne.
Però il problema generale esiste. Come si rimedia, magari con le quote rosa?
Non le amo. Se la partecipazione è libera, come nel Movimento, non penso siano necessarie. Devono essere uno strumento limite, magari da imporre per certi consigli di amministrazione.
Lei ha varato una sorta di bando per scegliere la giunta, prima del voto. Quante donne si sono proposte?
In un mese sono arrivati 250 curricula, quasi la metà da donne.
E in giunta quante saranno?
La mia intenzione è garantire la piena parità di genere, metà e metà. Ora posso salutarla? Vado a vedere se la bimba dorme.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 15 marzo 2016 – pag. 3

giovedì 25 febbraio 2016

Presentazione candidato sindaco M5S per Roma

Oggi alle ore 10.30 si è tenuta la presentazione del Candidata Sindaco del M5S alla città di Roma Virginia Raggi. Dopo la sua presentazione alla rappresentanza della stampa sia nazionale che estera, si è intrattenuta a rispondere alle domande da loro poste. Qui potete rivedere l'intera presentazione comprese le domande fatte dai giornalisti.




mercoledì 24 febbraio 2016

Vince la favorita, l’ex consigliera supera De Vito per 400 clic Roma, i Cinque Stelle scelgono la Raggi

Ha vinto la favorita, la candidata di Alessandro Di Battista (e di Paola Taverna). Più “mediatica” rispetto a Marcello De Vito, il nome su cui puntava Roberta Lombardi. Più forte anche di un (falso) dossier dell’ultimo minuto. Il candidato sindaco dei Cinque Stelle a Roma sarà l’ex consigliera comunale Virgina Raggi, 37 anni, avvocato civilista, sposata, mamma di un bimbo di tre anni e mezzo. Ieri ha ricevuto l’investitura sul blog di Beppe Grillo dagli iscritti romani, che l’hanno scelta con 1764 voti, il 45,5 per cento. Dietro, con 1347 clic (il 35 per cento) De Vito, anche lui ex consigliere in Campidoglio, l’unico vero avversario. Distantissimi gli altri tre, a cominciare dall’ex consigliere Enrico Stefàno, con 369 voti, poi l’ex capogruppo in X Municipio (Ostia) Paolo Ferrara e la consigliera municipale Teresa Zotta. Nel complesso hanno votato in 3862 su 9500 iscritti. Affluenza bassa, ma non può essere un problema per la Raggi che in giornata, a votazione in corso, aveva letto sul sito affaritaliani.it di una (presunta) notizia di disturbo.
O MEGLIO “DI CARTE”, come le definiva il sito, secondo cui Raggi lavora per lo studio legale romano Sammarco e Associati, che ha avuto tra i suoi clienti Cesare Previti e Mediaset. Lo stesso studio, rimarcava il pezzo, che ha assistito l’azienda di Berlusconi nella querela contro Sabina Guzzanti per il programma Raiot, sulla Rai nel 2003. Dal M5s hanno replicato in fretta, spiegando che la candidata non ha mai nascosto di aver lavorato per lo studio, tanto da averlo precisato sul proprio curriculum da consigliere. Ma che nella Sammarco associati è entrata nel 2007, molto dopo le denuncia nei confronti della Guzzanti, “vicina” al M5s. Lei invece si è sfogata su Facebook: “E anche oggi la nostra razione di fango quotidiano. Alessandro Di Battista proprio ieri l’aveva detto: ne arriverà tanto”. Settimane fa l’avevano tirata in ballo perché citata nella relazione su Mafia Capitale: ma era un grossolano errore materiale, per cui si è scusato il prefetto. Il dossier finto di ieri invece suona come un’operazione dall’interno. La conferma del clima di tensione nei 5Stelle romani negli ultimi mesi, con l’apparire di mini-cordate e gruppuscoli. Diverse le frizioni anche tra i quattro ex consiglieri comunali. Alla fine ce l’ha fatta lei, che Casaleggio aveva apprezzato per la buona resa in tv. Cresciuta nel quartiere di San Giovanni (Roma Sud), poi trasferitasi nella zona periferica di Ottavia, dal 2008 assieme al marito aderisce ai Gas, (gruppi di acquisto solidale), dove il M5s raccoglie molti consensi. La descrivono come una “secchiona”, precisa nello studio dei dossier. Un po’ “permalosa” a sentire iscritti e qualche cronista. Di Battista, il suo principale sponsor, ha twittato: “Ora è tempo di una donna in Campidoglio”. Proprio il deputato lunedì aveva auspicato che il vincitore nominasse come vicesindaco il secondo in classifica. Ergo, Raggi dovrà decidere sul ticket con De Vito. Ieri ha celebrato la vittoria con un video sul blog di Grillo, girato ieri pomeriggio alla Camera. Giacca azzurra, spigliata (fa un apposito training da mesi), scandisce: “Ora è il momento di prenderci la nostra rivincita, Mafia Capitale ci ha dimostrato che a Roma la vera politica non la fanno i partiti, ma i cittadini”. Assicura: “Sarà un compito difficile, ma non mi spaventa”. Farà campagna elettorale con la “scorta” dei big romani. Perché Casaleggio vuole il Campidoglio.
Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano – 24/02/2016 – pag. 11

domenica 21 febbraio 2016

DOPO MAFIACAPITALE - Ostia, M5s e Orfini allo scontro su Ferrara “amico dei balneari”

Matteo Orfini
Presidente Orfini, hai dato copertura politica a Tassone, arrestato poi per Mafia Capitale”, scrive il deputato M5s Alessandro Di Battista. “Di Battista, Tassone l’ho dimesso che non era nemmeno indagato. Per coprire Ferrara e le vostre ambiguità a Ostia devi impegnarti di più”, replica il presidente Pd Matteo Orfini. Lo scambio di ieri mattina su Twitter prosegue lo scontro in atto tra Pd e M5S sulle candidature a Roma in vista delle amministrative. Di Battista pubblica un vecchio audio di un’intervista in cui Orfini difendeva Andrea Tassone, allora presidente del municipio di Ostia. E Orfini subito replica, invitando i 5 Stelle a chiarire la loro posizione su un altro esponente politico di Ostia, Paolo Ferrara, che è tra i candidati M5s per la corsa al Campidoglio: “Ma quindi –scrive –Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista difendono l’impresentabile Ferrara, nemico di chi combatte la mafia, amico dei balneari abusivi?”. “Vi ricordo – interviene la parlamentare M5s romana Roberta Lombardi – che per giudici accostare mafia e M5s è diffamazione. Vi quereliamo?”. “Non lo avevate già fatto?”, risponde Orfini.

venerdì 19 febbraio 2016

Roma - Presentazione candidati sindaco - Conferenza stampa #RomaAiRomani

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‪#‎ROMAAIROMANI‬ - Oggi si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione dei sei candidati a sindaco di Roma del ‪#‎M5S‬: Annalisa Bernabei, Marcello De Vito, Paolo Ferrara M5S, Virginia Raggii, Enrico Stefàno, Teresa Zotta. Il profilo in breve dei sei candidati Annalisa Bernabei. Studentessa universitaria di 27 anni, iscritta all'ultimo anno del corso di laurea di Ingegneria edile-architettura. Ha lavorato nel settore commerciale e come caddista in uno studio di geometri. Marcello De Vito. Avvocato 41enne, consigliere uscente del MoVimento 5 Stelle al Comune di Roma. E' stato il candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative del 2013 per il Movimento. Paolo Ferrara. Finanziere 45enne, è stato consigliere municipale del Movimento a Ostia. Attivista dal 2008, nel 2013 è stato delegato di lista per il MoVimento 5 Stelle alle Politiche. Virginia Raggi. Avvocato di 37 anni, collabora con l’Università degli studi di Roma "Foro Italico". Consigliere uscente del MoVimento 5 Stelle al Comune di Roma. Enrico Stefano. Laureato in Giurisprudenza, 29 anni, ha conseguito un master in "Istituzioni e Politiche Spaziali". Consigliere uscente del MoVimento 5 Stelle al Comune di Roma. Teresa Zotta. Insegnante di 65 anni, lavora a Roma dal 1974. Consigliere municipale del XV Municipio, di cui era stata candidata presidente per il MoVimento 5 Stelle.
Qui troverete i profili completi e i loro video di presentazione.


mercoledì 17 febbraio 2016

COMUNARIE ROMANE - I Cinque Stelle cacciano dalla corsa un prof negazionista

Antonio Caracciolo
La Rete dà, la Rete toglie. A meno di 24 ore dalla pubblicazione online dei 209 video di aspiranti candidati M5s a Roma, uno di loro, il professore Antonio Caracciolo, è stato sospeso dal Movimento per le sue posizioni negazioniste. “La posizione di Caracciolo era sfuggita, abbiamo fatto uno screening, ma non si riesce a vedere tutto”, dice Roberta Lombardi, deputata romana M5s e tra i selezionatori dei curricula. “Ciò però – aggiunge – dimostra che pubblicare tutto online prima del voto funziona, perché ciò che sfugge viene segnalato dalla Rete”. Al centro della polemica c’è il 65enne docente di Filosofia del diritto alla Sapienza in procinto di andare in pensione, da alcuni anni attivista del M5s e fin dal 2009, prima di aderire al movimento di Grillo, un caso per le sue frasi negazioniste. Come quella sulle camere a gas “verità da verificare”. L’attacco sulla sua candidatura viene soprattutto dal Pd: “Complimenti al M5s: a Roma (Roma!) riescono a candidare il professore Antonio Caracciolo, che definì Priebke ‘una vittima di vendetta’– twitta il deputato del Pd e storico Andrea Romano – Il negazionismo è la nuova frontiera grillina?”.

lunedì 15 febbraio 2016

M5S: ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI ROMA - TUTTI I CANDIDATI

Per la prima volta a Roma cittadini onesti potranno scegliere altri cittadini onesti come propri portavoce nelle istituzioni. Niente stanze segrete dei partiti, niente nomine dirette. In una parola: democrazia diretta.
Quello di oggi è il primo passo. Tutti potranno guardare e valutare i profili e i video degli aspiranti candidati del MoVimento 5 Stelle all'assemblea capitolina. I candidati sono divisi a seconda del Municipio di appartenenza, o in base alla residenza o all'attività svolta.
Esplorate i profili per conoscere i candidati. Nei prossimi giorni ci sarà la votazione aperta a tutti gli iscritti del M5S residenti a Roma in cui sarà possibile esprimere preferenze per 5 candidati. Sarà possibile votare i candidati di qualsiasi municipio.


#RomaAiRomani: si comincia da qui!

venerdì 12 febbraio 2016

Di Battista candidato a Roma, l’ultima tentazione a 5Stelle

Alessandro Di Battista riceve gli abbracci dai suoi sostenitori
in occasione di "Italia5stelle" di Imola
Comunali Il M5S senza un nome forte per il Campidoglio E risale il pressing sul deputato, che però continua a dire no 
Hanno cercato il jolly, il carneade con cui sparigliare le carte. Ma non l’hanno trovato tra gli oltre 200 candidati, che già si sfidano in cordate (proibite). E allora, ecco la squadra di parlamentari per blindare il futuro candidato per il Campidoglio. Ma sullo sfondo c’è una tentazione che ritorna per i Cinque Stelle, fortissima: convincere Alessandro Di Battista a scendere in campo a Roma. È il desiderio silenzioso che circola nel M5s: difficile da realizzare. Per le regole del Movimento, che vietano il cambio di incarico a mandato in corso. E per il no del deputato, che ha sempre respinto l’ipotesi del grande salto. Un no ribadito anche nelle ultime ore, in colloqui riservati. Eppure è risalita, la pressione su Di Battista. Lo confermano i discorsi di tanti parlamentari, che da giorni ripetono: “Certo, se si candidasse Alessandro...”. E le voci che arrivano da Milano, dalla casa madre del guru Gianroberto Casaleggio. La guida politica del M5s considera la vittoria a Roma la porta verso l’impresa alle Politiche. Ed è tornato a valutare l’opzione del big gettato nella mischia, magari dopo apposito via libera sul web degli iscritti. L’opzione Di Battista.
Già a natale, il M5s ha contattato esperti che hanno lavorato in una grande agenzia di comunicazione, noti anche per il loro lavoro con il Pd, da anni in rapporti con Casaleggio. E ha chiesto loro di pianificare una campagna per il deputato. Ma con un’avvertenza: “È solo una valutazione preliminare”. Nessun impegno a medio termine. I contatti sono andati avanti. Ma rimane il no di Di Battista, che teme le conseguenze di una sconfitta, e soprattutto possibili incomprensioni con gli altri eletti romani. Eppure è sempre lui, il cavaliere bianco che non c’è per il M5s che ieri ha lanciato la prima fase della votazione on line per Roma, sul blog di Beppe Grillo. Gli oltre 9mila iscritti romani hanno votato i tre punti prioritari per il programma del M5s per la capitale, scegliendo “la mobilità e la manutenzione delle strade”, “la trasparenza e lo stop agli sprechi, e “l’emergenza rifiuti”. Nelle prossime ore, si passerà alla cernita: i 209 candidati diventeranno 48. E alla fine gli iscritti ne voteranno dieci, che si giocheranno il posto di candidato sindaco. La corsa pare a due, tra l’ex candidato al Campidoglio Marcello De Vito, vicino alla deputata Roberta Lombardi, e l’ex consigliera Virginia Raggi, gradita proprio a Di Battista. Favorita, perché più apprezzata dallo staff di Milano. Oltretutto appoggiata anche dagli altri due ex consiglieri, Enrico Stefàno e Daniele Frongia. Ma il candidato dei sogni, quello Casaleggio e i suoi non l’hanno trovato. Speravano di scovarlo tra gli outsider, che hanno inviato al blog 209 video di presentazione, girati tutti con lo stesso operatore. “Ma il nome nuovo proprio non c’è” ammette un parlamentare. C’è invece una pletora di consiglieri municipali, da Tiziano Azzara del I Municipio (in centro), a Paolo Ferrara del X (Ostia). Ci sono collaboratori parlamentari, come vecchia (e contestata) abitudine del M5s. Soprattutto ci sono le cordate, un’eresia per i codici interni. Facebook trabocca di inviti a votare per questo o quel candidato. E tra i più pubblicizzati, Antonio Aquilino, architetto, attivista in II Municipio. A sostenerlo l’ala cattolica integralista del M5s, contraria alla stepchild adoption.
Il mondo di riferimento anche del fratello Andrea, espulso nel 2014 a causa della “attività di propaganda politica e sociale in qualità di “sedicente rappresentante degli attivisti cattolici dei 5Stelle”, svolta “attraverso l’uso e la spendita di nomi e segni distintivi di proprietà esclusiva” del garante Grillo. Ma a pesare fu anche il suo attacco ai deputati 5Stelle che si erano baciati simbolicamente in Parlamento proprio per le unioni civili. Numerosi gli appelli anche in favore di Fulvio Sarzana, avvocato, professore a contratto, blogger del Fatto. Ma nell’elenco figurano pure militanti storici come Carlo Chiossi e Massimiliano Morosini, attivista lgbt, e il giornalista de La 7 Ivo Mej. Il nome del candidato sindaco arriverà a giorni. Ma non è detto che sarà quello definitivo. Perché il nodo rimane l’assenza di un candidato di peso. Lo conferma la squadra di parlamentari romani, che accompagnerà il prescelto dal web in campagna elettorale. E che vaglierà le decisioni di peso dell’eventuale sindaco, assieme ai garanti Grillo e Casaleggio. Così prevede il codice di comportamento per i candidati romani, che contiene anche la multa di 150mila euro per gli eletti che vadano fuori rotta. “Quella penale è un orgoglio” ha rivendicato martedì in conferenza stampa Di Battista, ricordando più volte di non essere il candidato sindaco. Forse era soprattutto un messaggio ai suoi: “Non cambio idea”. Ma più di qualcuno ci spera ancora. Per vincere.

giovedì 11 febbraio 2016

M5S – Comunali 2016: Le votazioni on line entro fine settimana

Marcello De Vito e Virginia Raggi
Campidoglio, partono le “comunarie” su beppegrillo.it. Favoriti De Vito e Raggi

Il nome del candidato sindaco grillino a Roma arriverà a giorni. Salvo sorprese, in pole per la carica ci sono due ex consiglieri comunali: Marcello De Vito e Virginia Raggi. Entro la fine di questa settimana dovrebbero partire le votazioni on line, le “comunarie”, che incoroneranno entro i primi giorni della prossima settimana il candidato. La consultazione on line si svolgerà in due turni. I duecento candidati per il Consiglio comunale e il Campidoglio (l’età media di chi si è fatto avanti è di 45 anni, il 35% è donna e il 7% viene dalle forze dell’ordine) inseriranno curricula e video conoscitivi sulla piattaforma attiva su beppe grillo.it e dopo un paio di giorni partiranno le votazioni a cui prenderanno parte circa 9.500 iscritti. I 49 più votati dei primi 200 formeranno la squadra dei candidabili a consiglieri. Di questi 49, i dieci più votati si contenderanno al secondo turno di voto on line la carica di sindaco.

sabato 7 novembre 2015

A Roma i partiti iniziano a scaldare i motori per le Elezioni a Sindaco

A Roma pur di non far vincere il M5S inziano le “prove di Partito Unico”. Nulla di nuovo comunque, solo che, dopo 20 anni di fidanzamento tenuto nascosto oggi non hanno più pudore e si sposano alla luce del sole. Destra e sinistra, d'altronde, anche a Roma, erano già convolati a nozze e il matrimonio l'aveva celebrato “Mafia Capitale”.
Occorre capire che se stai con Salvini stai con Berlusconi, quindi con un condannato per frode fiscale. Se stai con Berlusconi stai con la Meloni quindi con Alemanno (rinviato a giudizio nel processo su mafia Capitale). Se stai con la Meloni stai con Salvini e quindi con la Lega Nord, sotto processo per truffa milionaria sui rimborsi elettorali. Se stai con il PD stai con il baby-pensionato Vendola che parla dei problemi dei lavoratori ma si intasca migliaia di euro di vitalizi (fa finta di stare all'opposizione, in molti comuni e regioni SEL governa insieme al PD).
Un intero sistema si coalizza, come sempre, contro il M5S. E cercano nomi nuovi per far credere ai cittadini che siano nuovi i partiti. Un nome nuovo...nuovo come un tempo era nuovo il nome di Veltroni o quello di Alemanno o di Marino. La domanda che dobbiamo porci è questa: chi ha governato e ha prodotto il disastro a Roma può meritarsi ancora la nostra fiducia? Vi prego VOTIAMOLI VIA!


P.S. Oggi (sab 7) sarò in Lombardia. Ore 10.00 a Sedriano (MI) in piazza del Mercato e alle 15.00 a Sesto San Giovanni, sala comunale di via Campestre (angolo via Grandi). Domani (dom 8) sarò a Reggio Emilia a piantare alberi.