L’Esposto Di Battista: “È in corso il più ampio processo
di
trasmigrazione della legislatura”. Ieri altri cambi-casacca
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Alessandro Di Battista |
Secondo i Cinque Stelle, ci sono tutti gli estremi per un
esposto in Procura. La ragione, spiegano, è la campagna acquisti di Renzi e dei
suoi nuovi alleati in Parlamento, quelli che fanno capo a Denis Verdini. Il più
arrabbiato è Alessandro Di Battista, che concede il suo sfogo ieri all’Huffington
Post: “Ho appena parlato col nostro capogruppo al Senato – dice il deputato
romano –e ci sono tutti gli estremi per denunciare la compravendita che si sta
verificando. Nelle prossime ore Gianluca Castaldi andrà in procura”.
DIETRO questi spostamenti, come racconta la cronaca
parlamentare di questi giorni e come ribadisce il parlamentare del direttorio
grillino, c’è la regia dell’altro toscano entrato ormai in pianta stabile nella
maggioranza renziana: Denis Verdini. Per Di Battista “è il più ampio processo
di trasmigrazione di questa legislatura. Solo oggi alla Camera sono passati
altri tre parlamentari dall’opposizione alla maggioranza, insieme a Verdini. In
tutto siamo già a 7. È un fenomeno su cui è lecito avere il sospetto che non si
tratti di casi di coscienza”. Coscienza o meno, la migrazione a cui si
riferisce Di Battista ha permesso ai verdiniani di formare una componente all’interno
del gruppo misto anche alla Camera, dopo quello già battezzato a Palazzo Madama
al momento della scissione da Forza Italia. I transfughi di Denis a
Montecitorio in verità sono addirittura nove: Amoroso, Auricchi, Abrignani,
D’Alessandro, Faenzi, Galati, Mottola, Parisi e l’ex ministro Francesco Saverio
Romano. Appoggiandosi a tre deputati eletti all’estero, hanno raggiunto e
superato la fatidica quota dieci necessaria a formare il gruppo: ieri è stata
ufficializzata la nascita di “Ala Maie”.
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Denis Verdini |
L’EMORR AGIA del partito di Berlusconi coincide con il
distacco e il silenzio dell’ex Cavaliere, apparentemente rassegnato alla
diaspora azzurra, specialmente ora che l’accordo ritrovato all’interno del
Partito democratico rende meno decisivo il soccorso dei verdiniani alla
maggioranza in Senato. Prima della “mediazione” sul presunto listino che
garantirebbe una forma di elettività degli inquilini di Palazzo Madama, i
dissidenti dem erano 28, ne sono rimasti al massimo 3. Gli undici senatori di
Ala, insomma, faranno comodo ma non sono più decisivi. Proprio ieri la loro
pattugli è stata rinforzata dall’ennesimo cambio di casacca: l’ultimo acquisto
si chiama Peppe Ruvolo, ex berlusconiano che aveva già lasciato Forza Italia
per aderire a Gal. Insieme ad Amoroso e Auricchio ha firmato un documento in
cui si sancisce la fine della “spinta riformatrice e la vocazione popolare e
liberale di Forza Italia”.
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Paride Amoroso |
Altissime motivazioni ideali e politiche, altro che
compravendita. Non secondo Di Battista, implacabile: “Spetterà ai giudici
indagare quali reati ci sono alla base di queste repentine conversioni. Certo è
che il dato politico è allucinante: per essere del tutto identici a Forza
Italia dei bei tempi al Partito democratico manca solo un processo per
compravendita di senatori”.
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