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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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martedì 3 novembre 2015

Alluvioni in Calabria e Sicilia. M5S: «Il Paese paga le bugie di Renzi sul dissesto»

I Geologi: “Non possiamo prendercela con una montagna o con un fiume se ogni anno abbiamo morti»
Di fronte a quanto sta accadendo ancora una volta in Calabria e in Sicilia, alluvioni, esondazioni, frane, danni alle infrastrutture e alle abitazioni,  Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, ha detto: «Binari spazzati via, strade che crollano, purtroppo  una vittima e soprattutto la prova chiara che in Italia il cittadino non sa ancora come comportarsi in caso di una grave emergenza. La prima cosa da fare è quella di non andare nei sottoscala, non scendere negli scantinati, non fermarsi sotto ai ponti, non prendere sottopassaggi. Queste sono le prime cose da fare quando c’è un’alluvione. Non siamo dinanzi solo ai cambiamenti climatici ma anche alla carenza infrastrutturale del Paese soprattutto al Sud. Una carenza che riguarda il sistema fognario e quello viario. Oggi in Italia la gente inizia a chiedere alla classe politica se ci sono geologi negli enti pubblici e questo grazie ad un’intensa campagna di comunicazione che abbiamo messo in atto in modo capillare. Certo siamo già dinanzi ad un risultato importante perché prima l’opinione pubblica era molto distante dalla categoria dei geologi tuttavia, nel 201, in Italia i geologi non sono nelle pubbliche amministrazioni. Quanti comuni hanno un geologo? Ed ecco che il sindaco che programma la politica per il piano di difesa del territorio lo fa con figure professionali apprezzabili ma che non hanno le competenze e le sensibilità del geologo. Oggi assistiamo a frane continue, morti con conseguenti danni. Non possiamo prendercela con una montagna o con un fiume se ogni anno abbiamo morti. La colpa è dell’operato dell’uomo. Certo finalmente dopo anni anche il Governo ha iniziato a vedere la presenza del Geologo chiamandoci a supportare l’elaborazione del Piano Anti Dissesto ma il cammino da fare è lungo e non privo di ostacoli in quanto dobbiamo mettere mano alla più grande opera pubblica: recupero del territorio italiano».
Era già intervenuto anche il Consiglio dei geologi della Calabria: «Ancora una vittima causata da fenomeni legati al dissesto idrogeologico e tanti danni alle cose. Il problema del rischio idrogeologico é serio: sappiamo bene ormai che esso non soltanto espone a rischio l’incolumità pubblica, ma mette in ginocchio anche le economie locali, che in Calabria sono già notoriamente povere. E mentre in queste ore stiamo vivendo una fase di allerta meteo – prosegue la nota – ci ritroviamo costretti a ritornare su un tema diventato un ritornello maledetto. Contro il Rischio idrogeologico è necessario intervenire concretamente e con urgenza. Sino ad oggi, le istanze dell’Ordine dei Geologi sono state accolte soltanto nella teoria. Forse un primo segnale dell’avvio di attività concreta da parte del Governo regionale è rappresentata dall’istituzione dell’UOA Protezione Civile regionale, deputata anche mettere ordine e coordinare tutte le altre strutture regionali e sub-regionali in materia di difesa del suolo e rischio sismico; ma il lavoro da fare è  davvero tanto, e non c’è tempo da perdere, come dimostrano le criticità che stanno accadendo».
I geologi sottolineano  che «Con la nomina del geologo Carlo Tansi a capo di tale UOA Protezione Civile regionale, al quale auguriamo buon lavoro le aspettative crescono, e da alcune sue dichiarazioni a caldo sembrerebbe che la linea d’indirizzo che adotterà  per contrastare tali criticità sarà basata su azioni concrete, alcune delle quali già da tempo sono state segnalate dall’Ordine dei Geologi alla politica. Auspichiamo che il nuovo Capo della Protezione Civile regionale riesca a concretizzare queste azioni, tra cui l’istituzione di Presidi territoriali di geologi esperti deputati al monitoraggio costante del territorio ai fini preventivi, l’avvio di un’efficace attività manutentiva del territorio, l’avvio di attività concrete per contrastare l’abusivismo, l’incremento della componente geologica nella pubblica amministrazione: paradossalmente quella del geologo è la figura professionale meno rappresentata negli Enti pubblici. In Calabria le risorse sono sempre carenti, come dimostrano anche i circa soli 90 milioni di euro da spendere in 7 anni, previsti nella programmazione dei fondi comunitari 2014/2020. Il Presidente Mario Oliverio ha dichiarato che tali risorse destinate per la mitigazione del rischio idrogeologico saranno sicuramente integrate con altri fondi: noi auspichiamo che sia davvero cosi».
Il Movimento 5 Stelle attacca direttamente governo e ministero dell’ambiente: «Dopo la Sicilia tocca alla Calabria: regioni sbriciolate dal maltempo, con infrastrutture e strade crollate, intere cittadine isolate, acquedotti devastati. Il tutto mentre appena venerdì scorso il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo alla Camera insisteva che il governo aperto cantieri e stanziato fondi contro il dissesto».
Numeri che non convincono i parlamentari M5S calabresi e i membri delle Commissioni Ambiente: «La più grande opera pubblica immaginabile, la messa in sicurezza del Paese, con questo governo è una chimera. Non solo, ma l’unico intervento arrivato, l’allentamento del patto di stabilità interno per interventi contro il dissesto, è previsto nel decreto economico sociale in discussione in questi giorni ma solo per alcune città del Nord. Mentre le varie leggi di Stabilità sono fatte apposta per distrarre i fondi della manutenzione e smistarli sulle varie promesse elettorali».
Luigi Di Maio annuncia «Un emendamento per chiedere che l’allentamento del patto non sia esclusivo per le città indicate ma che sia esteso anche a tutto il Sud devastato e isolato dal maltempo. Milioni di euro di danni per il maltempo in poche ore  chi pagherà? Bisogna intervenire subito per la messa in sicurezza del Paese, la stagione delle piogge è appena iniziata. E invece i ministri di questo governo insistono con mega impianti, mega infrastrutture, progetti che continuano a consumare suolo. È ora di invertire la rotta. E di farlo subito».

mercoledì 28 ottobre 2015

Alluvione Benevento, M5S: “Con 100mila euro di stipendi finanziamo istituto devastato”

In attesa che il Governo nazionale dichiari lo stato di emergenza nazionale, i consiglieri regionali del M5S della Campania restituiscono ai cittadini i soldi pubblici per l’Istituto Tecnico Commerciale e Industriale “Salvatore Rampone” di Benevento.
Non annunci, non rinvii. Sono i fatti del MoVimento 5 Stelle in Campania.
All’Istituto Tecnico Commerciale e Industriale “Salvatore Rampone” di Benevento colpito pesantemente dall’alluvione e dai nubifragi del 14, 15 e 19 ottobre scorsi sarà destinata l’eccedenza degli stipendi dei sette consiglieri regionale del M5S della Campania, maturata dal giorno del loro insediamento fino ad oggi.
Un contributo diretto e immediato per il ripristino delle attività didattiche con l’acquisto dei computer e attrezzature per i laboratori d’informatica, grafica, tecnologici e linguistico dell’istituto. Un modo concreto per sostenere e aiutare una struttura scolastica tra le eccellenze didattiche campane in termini di uso delle nuove tecnologie, innovazione e attività avanzate.
Giovedì 29 ottobre alle ore 12 –  in via Carlo Stasi (zona della Stazione ferroviaria di Benevento) nella palestra dell’Istituto Tecnico Commerciale e Industriale  “Salvatore Rampone” alla presenza di Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati e di altri parlamentari M5S, i sette consiglieri del Movimento 5 Stelle della Campania Valeria Ciarambino, Luigi Cirillo, Maria Muscarà, Gennaro Saiello, Tommaso Malerba, Vincenzo Viglione, Michele Cammarano incontreranno la dirigente scolastico Assunta Fiengo e consegneranno l’assegno di 102.548.50 euro della prima restituzione dei propri stipendi per il ripristino dei laboratori dell’Istituto “S. Rampone”.
“Noi abbiamo fatto un sacrificio di sobrietà, portando ai campani e in questo caso ai beneventani cose reali e non solo annunci: abbiamo voluto che questi soldi del taglio dei nostri stipendi venissero adoperati per un’opera utile”, ha spiegato la capogruppo del M5S alla Regione Campania Valeria Ciarambino.
“Questo per il Movimento 5 Stelle è il modo d’intendere la politica  quella con la “P” maiuscola.  E’ la prima volta che accade nella storia della Regione Campania – spiega Ciarambino – che un gruppo politico finanzi con i propri stipendi un’iniziativa di pubblica utilità. Sarebbe un bel salto di qualità della politica – attacca –  se anche gli altri consiglieri, invece, di intascare tutti gli stipendi e rimborsi mensili facessero lo stesso, dubito che avvenga”.

“Era la cosa giusta da fare per dare un contributo per l’immane tragedia che ha colpito un’area produttiva della Campania – conclude Ciarambino – dalla scuola occorre ripartire  perché solo il sapere, la cultura, l’innovazione faranno grande la Campania ed i suoi giovani cittadini”.

venerdì 2 ottobre 2015

Olbia affonda per colpa del governo

1 ottobre 2015. Dall'Ansa: "Maltempo: Ciclone sulla Sardegna, Olbia sott'acqua. Il sindaco: "Non uscite di casa". Torna l'incubo alluvione". Come se fosse una fatalità, un incubo, un destino segnato. Balle. Il governo per due anni se ne è fregato del grave dissesto idrogeologico della città. Non è stato in grado di destinare un centinaio di milioni di euro necessari per evitare l'allagamento della città e l'incolumità dei cittadini, nonostante gli annunci/prese per il culo del governo, mentre si spenderanno 40 milioni l'anno per l'aereo ad uso del fiorentino. Ogni morto o ferito sarà sulla coscienza di questo governo ebete (ebetino?) e inetto che pensa alla riforma del Senato piuttosto che alle reali esigenze dei cittadini. Le bombe d'acqua non esistono, i premier irresponsabili sì, ma oggi a Olbia non se ne vedono.