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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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martedì 9 febbraio 2016

M5S, Lombardi: “Ignazio Marino a processo per diffamazione, ci accostò alla parola mafia”

Renata Lombardi (M5S)
L'ex sindaco Pd a gennaio scorso era stato querelato dai grillini che ne avevano dato notizia con una nota pubblicata sul blog di Beppe Grillo. La deputata romana: "Vedremo se, quando arriverà anche per loro, Esposito e Orfini chiederanno l’immunità parla-mentare".
“Ignazio Marino a processo per diffamazione per aver accostato il nome del M5S alla mafia“. Ad annunciarlo durante una conferenza stampa a Montecitorio è stata la deputata 5 Stelle Roberta Lombardi: “Il tribunale di Roma”, ha detto, “ha disposto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco Pd per diffamazione. Vedremo se, quando arriverà anche per loro, Stefano Esposito e Matteo Orfini chiederanno l’immunità parlamentare”.
L’ex sindaco democratico era stato querelato un anno fa dai grillini e a darne notizia era stato lo stesso blog di Beppe Grillo pubblicando una nota del Movimento 5 stelle di Roma. Il 21 gennaio 2015, a margine della conferenza stampa, commentando la richiesta M5s di sciogliere il Comune per mafia aveva detto: “Sono le stesse richieste che facevano il signor Carminati e il signor Buzzi che ora sono in carcere per associazione mafiosa. Il Movimento Cinque Stelle, sperando di raccogliere maggiore consenso, fa le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa”.
I 5 Stelle dal blog chiedevano “immediata rettifica” da parte di Marino: “Nel frattempo gli ricordiamo che anche lui, proprio come l’ex assessore Ozzimo nonché la consigliera Pd Erika Battaglia, ha ricevuto finanziamento da Buzzi; che più di un esponente della maggioranza e della giunta risulta indagato e coinvolto nell’inchiesta; che il Pd romano è stato commissariato”.

sabato 7 novembre 2015

Il crollo del #Pd a Roma. #M5s primo partito


Nei giorni in cui si è insediato il commissario straordinario Tronca e si è aperto i processo Mafia Capitale, la politica pensa alla grande sfida di primavera.
I nomi dei candidati corrono liberi sul web e nelle stanze delle segreterie dei partiti. 
Alcuni si sono già palesati come Alfio Marchini e Giorgia Meloni, altri sono ancora da mettere in campo.
Ciò che è certo e matematico è che se si votasse oggi a Roma, il M5s vincerebbe a man bassa con qualsiasi candidato e contro qualsiasi candidato. Il movimento di Beppe Grillo viene stimato dagli istitituti demoscopici tra il 29 e il 33%.

Analizzando i dati che emergono nella prima settimana del dopo Marino, il crollo del Pd pare verticale, come avevamo già anticipato un mese fa: la sua consistenza oscilla tra il 17 e il 20%.

In particolare, per l'istituto di Nicola Piepoli, il M5s si piazza oggi al 29% contro il 20% del Pd.
Demopolis alza l'asticella e porta il M5s al 33% con il Pd al 17%.

Emerge in tutte le rilevazioni di queste ultime ore che una ipotetica lista civica guidata da Ignazio Marino prenderebbe più o meno la stessa percentuale di quella di un candidato del Pd: 17% circa.

E viene a galla che la spinta propulsiva del successo del M5s a Roma sarebbe l'elettorato della sinistra anrirenziana che, in mancanza di un progetto alternativo, farebbe orientare le sue preferenze verso un candidato di Grillo.

mercoledì 28 ottobre 2015

Campidoglio, M5S: pd voti nostra sfiducia a Marino

Roma, 27 ott. (askanews) - "L'ammutinamento del Pd verso Marino è la solita farsa. Dicono di essere pronti a sfiduciarlo ma come? C'è infatti una sola mozione di sfiducia depositata in assemblea capitolina: la nostra. E anche se il Pd ne presentasse una oggi questa non potrebbe essere votata, perché il regolamento prevede che tale atto non può essere discusso dieci giorni prima della sua presentazione o 30 giorni dopo. Questo significa che al momento c'è solo un modo per mettere fine a questo circo delle "dimissioni si-dimissioni no" di Ignazio Marino, ovvero che il Pd e tutte le altre forze politiche votino la nostra mozione". Lo dichiarano i consiglieri M5S di Roma. "Stanno strattonando Roma da una parte e dall'altra dopo averla affossata, è una vergogna. In questi giorni stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso - proseguono i 5 Stelle - in cui i consiglieri Pd più che preoccuparsi della loro città sono impegnati a chiedere garanzie sul proprio futuro ai vertici del Nazareno. Le poltrone, sono sempre le poltrone il bene primario della classe politica. I romani - concludono i consiglieri - non meritano tutto questo, gli sia restituita la parola e il diritto di scegliere il proprio futuro".

venerdì 23 ottobre 2015

Movimento 5 Stelle Roma, Di Battista: vincere nella Capitale per dare poi una spallata a livello nazionale

Roma - L’obiettivo è vincere. Ne parla Alessandro Di Battista intervistato a 24 Mattino‘ in onda su Radio 24.

Nel confermare l’indisponibilità ad una sua candidatura il deputato del M5S aggiunge: “Non farei il sindaco di Roma. Sono onorato che molte persone possano avere fiducia in me, ma non posso rompere quel rapporto fiduciario instaurato con i cittadini nel momento delle elezioni politiche. Ma se non riusciamo a vincere in una città grande e dimostrare che siamo capaci di governare sarà difficile dare una spallata sul piano nazionale. Quindi dobbiamo vincere a Roma se vogliamo vincere alle politiche”.
“Renzi responsabile numero uno” - La linea del MoVimento non assolve Marino ma punta al premier: “Il responsabile numero uno del degrado di Roma non è Marino, è Matteo Renzi”. “Marino non è un delinquente, è un inetto”. “La città è stata mal amministrata, parlare dello scontrino è riduttivo. Certo, lo scontrino determina essenzialmente una menzogna; in qualsiasi città del mondo, se tu hai mentito su una fattura ti dovresti vergognare”. Le colpe di Renzi? “L’ha difeso in un determinato momento perché temeva che se si fosse andati al voto, all’indomani della seconda retata di Mafia Capitale, il M5S avrebbe avuto chance e attualmente avremmo un sindaco”.

giovedì 22 ottobre 2015

Comunali 2016 Roma, sondaggio elettorale: M5S al 31,8 per cento

Cominciano ad essere pubblicati i primi sondaggi sulle prossime elezioni comunali a Roma. Un dato emerge chiaramente da tutte le rilevazioni: la crescita del Movimento 5 Stelle.


Il Movimento 5 Stelle ad  Imola
Cominciano ad essere pubblicati i primi sondaggi sulle prossime elezioni comunali a Roma. Un dato emerge chiaramente da tutte le rilevazioni: la crescita del Movimento 5 Stelle. Secondo un sondaggio commissionato da La7, il movimento fondato da Beppe Grillo sarebbe al 31,8 per cento. Il centrosinistra, Sel e Pd, un’alleanza che comunque è ancora da confermare, si fermerebbe a poco oltre il 24 per cento con il Partito democratico al 19 per cento. Da sottolineare anche il risultato di Alfio Marchini che si attesterebbe a al 7 per cento e quello del sindaco dimissionario Ignazio Marino: se il chirurgo genovese si dovesse ripresentare alle elezioni con una lista civica prenderebbe, dice il sondaggio, circa il 9 per cento. L’astensione sarebbe circa del 50 per cento. La rilevazione di Emg Acqua per La7 si basa su un campione di 1000 persone a cui si è arrivati dopo oltre 4mila telefonate, con un tasso di rifiuto all’intervista di più dell’80 per cento.
Secondo un interessante sondaggio commissionato qualche giorno fa da IlTempo a DataMedia Ricerche, se si fosse votato ora per il Comune di Roma, il 26 per cento avrebbero votato Giorgia Meloni, il 21 per cento per Alessandro Di Battista del Movimento 5 stelle, il 16 per cento per il sindaco uscente Ignazio Marino, il 10 per cento per Alfio Marchini, quasi il 5 per cento per Roberto Giachetti del Pd, quasi il 4 per il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Il 17 per cento ha indicato un altro nome. Anche in questo caso gli astenuti sarebbero circa il 50 per cento dei cittadini romani.